Sono trascorsi infatti più di 15 anni da quella sera del 5 settembre 2010 quando Angelo Vassallo, il “sindaco pescatore” di Pollica nel Cilento fu ucciso con 9 colpi di pistola mentre rientrava a casa, ad Acciaroli. Quell’omicidio, ancora senza colpevoli, ha assunto frattanto un respiro nazionale e rappresenta certo un caso fin troppo eloquente.
L’uccisione di Vassallo era il prezzo per il risanamento dell’area, diventata una piazza di spaccio mentre la zona rappresentava un miraggio per un cumulo di interessi milionari legati allo sfruttamento dell’ambiente. Angelo cercava di contrastare queste tendenze per favorire un ambiente “pulito”. Così pagò con la vita, quella terribile sera dopo le 21, quando ad attenderlo era il suo assassino poco distante da casa con un coraggio e una freddezza inauditi.
9 colpi e poi un lungo, interminabile abbandono con persone incuriosite dall’evento che si recavano sul posto, mentre il corpo esanime, la testa piegata sulla spalla destra, rimase lì per ore. Inspiegabilmente.
Così ebbero inizio i rilievi in uno scenario già evidentemente compromesso da mille silenzi e da una palese ritrosia a fare presto, a non perdere tempo prezioso, che purtroppo ha finito per pesare sull’esito degli accertamenti, senza escludere le possibili ripercussioni sul risultato finale.
A novembre 2024 ci sono stati 4 arresti, tra i quali quello di un colonnello dei Carabinieri e di un ex brigadiere dell’Arma.
Nel tempo evidenti depistaggi, sotterfugi, verità camuffate, silenzi inspiegabili, finanche la storia di una pistola 6 x 21 con matricola abrasa, a quanto pare appartenuta a una signora, simile a quella di un ex generale dei CC, di cui non si comprende il nesso con la vicenda Vassallo, nonostante i bossoli sembrano coincidere con quelli rinvenuti sulla scena del crimine. Peraltro molti aspetti della vicenda sono ancora coperti da segreto istruttorio.
Tuttavia la Procura di Salerno ritiene di essere in possesso di consistenti elementi di prova, ed è questo, per i familiari di Angelo e l’opinione pubblica, l’unico elemento che lascia sperare per una positiva soluzione del caso più emblematico ( o tra i più emblematici) di giustizia finora assolutamente mancata nel bel Paese, dopo 15 anni dall’omicidio.
Nessun commento:
Posta un commento