mercoledì 23 luglio 2025

I BAMBINI DI Gaza



                       


           

Sono vittime speciali, non solo di una guerra assurda e ingiusta, ma della fame che uccide ogni giorno nell’indifferenza generale di un mondo interessato ai dazi, alla ricchezza, al predominio.

Giorni, mesi di guerra provocano denutrizione, abbandono, perenne carenza di cibo mentre qualche rara voce fa notare che prima erano cinquecento ogni giorno i camion che entravano dalle frontiere per i rifornimenti mentre ora sono molto meno. 

La morte arriva dopo mesi di stenti, mentre i corpi sono ridotti a delle larve umane senza respiro che evitano qualunque messaggio all’umanità, tanto non servirà a nulla. 

C’è chi accusa le Nazioni Unite di indifferenza o, quantomeno, di scarsa sensibilità e viene subito redarguito come se avesse pronunciato un’eresia perché evidentemente il giudizio negativo suona come una condanna e corrisponde al vero.

Il silenzio totale è una forma di convivenza con il disastro della guerra, un’accettazione di ciò che accade giorno per giorno in un clima rassegnato che promette altre tragedie oggi e domani, senza distinzione alcuna.  

Sono ormai migliaia i bimbi morti sotto le macerie e anche per fame e per sete. I loro corpi sono un grido d’allarme nei confronti del mondo intero che sta a guardare: occorrerebbe invece un movimento d’opinione trasversale per far capire all’umanità quanto grave sia il prodotto della guerra. 

Se un personaggio come Greta Thumberg si mettesse, ad esempio,  alla testa di una iniziativa per scuotere la coscienza collettiva sul tema delle giovanissime vittime, sarebbe certo una grande cosa, una bellissima idea destinata a incrinare il muro del silenzio e della indifferenza. L’attivista è stata  arrestata in Israele mentre partecipava a una spedizione diretta a Gaza. Anche su questo evento è calato il silenzio.     

Nessun commento:

Posta un commento