lunedì 15 ottobre 2018

LA DEPORTAZIONE DEGLI EBREI



“…Non sarei stata in grado di sparare a questo assassino!”

Liliana Segre, oggi senatrice a vita, riempie uno dei vuoti della memoria nella coscienza collettiva, rievocando il giorno in cui i carnefici si dileguarono e abbandonarono il campo di sterminio di Auschwitz sotto l’incalzare delle truppe russe, in un clima quasi surreale diverso rispetto a qualche giorno prima. Avrebbe potuto uccidere con un colpo di pistola uno degli autori dello sterminio, ormai allo sbando, ma non lo fece, non lo avrebbe fatto per nessuna ragione, racconta da protagonista.  
Una tremenda pagina di storia che Alberto Angela ha rievocato nel suo programma Ulisse su Rai Uno.
Testimonianze e personaggi. Retroscena, atrocità, ma anche il messaggio al mondo intero per impedire il ripetersi di quella crudeltà inaudita che ha un solo nome: Auschwitz e Birkenau.
Programma di grande livello nel rispetto del succedersi dei fatti che la storia ci tramanda perché l’umanità possa riflettere. In questo caso i fatti della storia  non sono soltanto cronaca, né un semplice succedersi di eventi: ma avvenimenti destinati a far conoscere la più atroce tra le barbarie umane. I campi di concentramento, appunto.
Ulisse, dedicato alla pagina buia dello sterminio degli ebrei è un lavoro televisivo dotato di una forza espressiva e di una capacità di documentazione davvero straordinaria. 
Un patrimonio da non disperdere per la RAI chiamata a svolgere un ruolo prioritario di informazione e di formazione delle coscienze dei più giovani. Debbono sapere e non dimenticare.  



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