domenica 7 ottobre 2018

LA BASILICATA NON PIU' "ISOLA FELICE"




Beppe Rovera, storico conduttore di Ambiente Italia (la trasmissione di Rai Tre purtroppo soppressa),  osserva che i 25 arresti di personaggi dei clan della Costa Jonica lucana fanno notizia, eccome. E che pertanto la Basilicata non più “isola felice” dovrebbe avere un peso non solo locale ma nazionale. 
Ci si interroga, in effetti, come ha fatto del resto lo stesso Procuratore della DDA di Potenza, Curcio, sui meccanismi che hanno tenuto in piedi per anni una immagine palesemente manipolata, che puntava a proiettare una dimensione falsa di una terra tutto sommato come tante altre. Nè più, né meno compromessa di tante altre con il suo fardello, ancora pesante, di traffici di droga e di armi, di gestioni illecite, con una delinquenza perfettamente collegata ai grandi circuiti nazionali del malaffare. 
Qual è a questo punto il ruolo della magistratura, determinata a occuparsi di falsi e abusi d’ufficio quando poi sono in piedi questioni di grande rilievo, a cominciare dal destino del nucleare sulla costa del mare Jonio, fino ai rifiuti, petrolio compreso, all’uso del territorio, al grande capitolo della mancata difesa del suolo e della salute degli abitanti nei decenni scorsi? Interrogativo senza risposta, almeno finora. 
Se l’azione messa in campo oggi dalla Regione avesse avuto inizio già nei decenni passati non saremmo alla situazione limite che provoca allarme e non riesce a diradare i rischi di un territorio asservito alle multinazionali.  Dove era la magistratura ai tempi del primo progetto di “sviluppo olio e di sviluppo gas” in Val d’Agri senza le dovute garanzie per il suolo e la salute? Eppure esistevano  validissimi magistrati e altrettanto acuti PM, in grado di mettere in campo azioni spesso eclatanti.
Proprio queste azioni eclatanti inducono a riflettere.
Iniziò Nicola Pace, con la maxi inchiesta sul nucleare lucano e con il rapporto del capitano dei carabinieri Zaccaria, totalmente ignorato, che metteva in luce gravi responsabilità nella gestione dell’impianto Itrec, per il trattamento e il riprocessamento del combustibile nucleare a Rotondella, in provincia di Matera. Da Matera a Trieste: Pace era considerato un Procuratore scomodo e fu inviato a dirigere la Procura triestina lontano mille miglia dalle vicende lucane. Poi c’è stata la stagione di Pasquale Materi, prima trasferito a Salerno e poi rimpatriato a Potenza con un prestigioso incarico. Quindi il tempo del PM anglo napoletano John Henri Woodcock da anni spostato nella città partenopea e, per finire, la lunga parentesi di Francesco Basentini, tra l’altro Pubblico Ministero con Laura Triassi nel maxi processo Eni, subito trasferito a Roma con l’incarico di dirigere il DAP, Dipartimento delle carceri. Ruolo di tutto riguardo, beninteso. 
C’è dunque materia per poter riflettere. E certo l’immagine di una Basilicata “isola felice” assomiglia molto, dopo i 25 arresti e le vicende dell’omicidio di Elisa Claps, a una bella favola raccontata ai bambini al calduccio del focolare, come ai bei tempi. I lucani però non sono dei bambini pronti a credere alle favole.           

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