martedì 10 aprile 2018

IL BOATO DEI BOMBARDIERI, LA POLVERE DELLE MACERIE


                       
Scene di disperazione in Siria 
  
“Ho bisogno di un bicchiere di acqua” dice una bambina siriana che ha imparato a conoscere la guerra e il disastro dei bombardamenti in giovanissima età, quando gli altri bambini come lei giocano e vanno a scuola. Come se chiedesse chissà quale bene prezioso, eppure per lei e per tanti altri come lei, l’acqua è un bene prezioso per trovare ristoro nel trambusto di una guerra infinita, imprevedibile e assurda. 
Sulla Siria si addensano intanto altre nubi minacciose, nella indifferenza dell’opinione pubblica internazionale che difronte a questa catastrofe appare tutto sommato disinteressata. Il Presidente americano Trump prepara nuovi bombardamenti che potrebbero avvenire da un momento all’altro, giacché i generali sono all’opera già da diversi giorni: altro sangue da spargere in una regione in cui si fronteggiano, per interessi vari e contrapposti, Stati Uniti, Russia, Iran e Arabia Saudita. 
Pregevole il lavoro di Rai Radio Uno che nel corso della trasmissione Radio Anch’io continua a fornire ogni mattina preziosi elementi di conoscenza degli sviluppi che la catastrofe siriana fa registrare. Questo significa informare, dare strumenti di valutazione. Allertare l’opinione pubblica per evitare che diventi sonnolenta e apatica.
La bambina siriana è un monito per l’umanità, mentre si cerca di ricorrere ai meccanismi dell’ONU nella speranza che non si tratti alla fine di un tentativo inutile. Incapace di affrontare e risolvere un vero dramma umanitario, probabilmente senza paragoni nei numerosi e complicati scenari in cui le armi fanno sentire ogni giorno la loro voce.         

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