mercoledì 23 marzo 2016

L'UMANITÁ TRAVOLTA DAL TERRORE

                             


"Per fortuna sono in viaggio per una missione ufficiale a Cipro...sono sconvolto. Vivere e lavorare in questo mondo è terribile." 
Così l'on Gianni Pittella, parlamentare europeo, in risposta a un messaggio di solidarietá per gli attentati di Bruxelles. 
"Vivere e lavorare in questo mondo è terribile." Frase che riflette il clima di disperazione e di terrore che si respira non solo a Bruxelles, ma da Parigi a Londra. Da Roma a Milano. 
Non c'è un lembo di terra al sicuro dalla barbarie del terrorismo, determinato a modificare la vita, le abitudini, il costume della gente. A dominare su tutto e su tutti. È la svolta tremenda di questo terzo millennio della storia.
L'Isis crea di giorno in giorno nuovi adepti, prevalentemente giovani pronti ad abbracciare la follia omicida, la strategia delle distruzioni di massa e se questa, per un verso, è la sua forza, d'altro canto ciò rappresenta un elemento inquietante, non solo per le adesioni, quanto per le infiltrazioni in vari ambienti, anzitutto quelli di lavoro.
Ci si chiede: quali sono gli obiettivi, quale la logica che guida i cervelli dei Kamikaze, il vero, grande pericolo del nostro tempo. Certo, il teatro o meglio la loro "culla" sono le guerre che continuano a insanguinare la Siria, l'Iran, l'Irak. Questo atroce fermento genera una follia senza paragoni capace di dominare le idee degli uomini e di fornire loro una motivazione largamente condivisa che si perde nel nulla, giacchè non è in grado di produrre niente altro se non lo spettro della morte. 
Basta questo a chi si imbottisce di esplosivo per farsi saltare in aria? Evidentemente si. Ma quali sono le reali finalitá dell'Isis non lo sapremo mai. C'è chi vede la partecipazione dei paesi arabi, con un intrigo di interessi difficile da decifrare e non sempre riconducibili alla mera supremazia o al controllo dei giacimenti di petrolio.
Sul fronte del dibattito internazionale e della sicurezza gli scenari non sono per nulla rassicuranti. Gli sciacalli gridano allo scandalo e addirittura giungono ad accusare le migrazioni di migliaia di persone dai paesi delle guerre e della fame ritenendole responsabili di ciò che accade. Accusando peraltro i profughi per queste ondate di terrore. Fa schifo l'uso strumentale di questi argomenti, e di altri ancora, quale punto di partenza in vista di campagne elettorali che saranno ovviamente finalizzate alla raccolta dei consensi per governare l'Italia e le tante realtá locali in un futuro non lontano. 
Matteo Salvini si è esibito in una straordinaria serie di accuse rivolte al governo italiano, fino a ritenerlo responsabile, direttamente o indirettamente, dei tragici fatti di Bruxelles. Pura follia propagandista. 
Che ci siano gravi carenze dei servizi segreti internazionali è fuori dubbio. Ma certamente non saranno le valanghe di accuse immotivate a dare nuova linfa all'Intelligence e a costruire le premesse per una efficienza a prova di terrore.
In questo caso ha ragione Renzi a dire no allo sciacallaggio e a tutte le manovre per guadagnare voti prendendo spunto magari dal sangue delle vittime innocenti. 
In queste ore sono in corso operazioni internazionali che coinvolgono le polizie d'Europa e i servizi segreti dei vari paesi, senza escludere le strutture dei nuclei informativi dei carabinieri e dei vari corpi, militari e non.
Lavoro febbrile e intenso di cui mai nessuna agenzia di stampa dará conto all'opinione pubblica. Fin troppo logico. 
Un dato è certo. L'umanitá è travolta dal terrore e non ci sono allo stato motivazioni che possano minimamente 
tranquillizzare soprattutto chi vive nelle metropoli europee dove ogni giorno il fantasma della morte sembra essere davvero dietro l'angolo. 
Altro che civiltá, siamo al trionfo della barbarie senza alcuna logica, nè valido motivo. Cosa accadrá? A nessuno è dato
 sapere.

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