domenica 18 gennaio 2015

IL KILIMANGIARO È LONTANO DALLA BASILICATA




Un formidabile equivoco rischia di vanificare tutto il dibattito incentrato sul petrolio in Basilicata, sui danni all'ambiente e sulla situazione in cui si trovano oggi gli abitanti delle zone di estrazione, Val d'Agri in prima linea.
Può esistere il petrolio in una regione promossa capitale europea della cultura con Matera 2019? Un punto di partenza fuorviante e sbagliato se solo si va a considerare che il binomio cultura petrolio, turismo petrolio in realtà non esiste. È piuttosto un esercizio teorico inutile.
E' stato questo il motivo conduttore del programma "Alle falde del Kilimangiaro" di Rai Tre con una inchiesta condotta da Stefania Battistini che ha affrontato solo alcuni dei nodi più evidenti della questione petrolio, nel maggior giacimento di greggio in terra ferma in Europa, qual è appunto la Basilicata. Nodi più evidenti, ma forse difficilmente trascurabili come l'inquinamento delle sorgenti a Montemurro, in una zona poco distante dal parco nazionale dell'Appennino lucano Val d'Agri Lagonegrese.
Anzitutto una riflessione. Perché è stata esclusa la Regione Basilicata? Perché sono state escluse le strutture sanitarie che avrebbero potuto fornire dati ed elementi  sul tema salute? Dicono le fonti ufficiali: questa regione del Sud si avvicina a grandi passi alla media dei tumori delle aree a maggiore sviluppo industriale in Italia. Eppure la Basilicata è la terra delle industrie chiuse e del lavoro che manca, con l'unica eccezione della Fiat di Melfi, ancora ovviamente tutta da verificare. 
A questo punto il rapporto turismo petrolio mi sembra più un diversivo che altro. E sarebbe davvero disdicevole che Matera si prestasse a discussioni del genere, destinate peraltro a non avere futuro.
Con una sforbiciata nemmeno tanto ben progettata, è saltata la parte del programma dedicata al gasdotto che attraversa una delle zone archeologiche di maggiore pregio, quella dell'antica Grumentum, dove in seguito al passaggio  della condotta del gas della SNAM affiorano tombe di epoca romana. Incredibile. 
Non solo. Pasquale, l'allevatore di Montemurro, denuncia da anni la nascita di capretti e agnelli senza testa e con gravi malformazioni a causa dell'inquinamento delle sorgenti della zona. E se domani nascessero bambini malformati? Chi è in grado di dare garanzie in tal senso? 
Sicchè mi sembra quantomeno auspicabile che "Alle falde del Kilimangiaro" ritorni in Basilicata per affrontare le questioni prioritarie e i temi centrali legati al petrolio. Quelli noti e quelli meno noti con vera cognizione di causa. Proprio come nelle inchieste.  Ma, per cortesia, non in tutta fretta. 

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