martedì 22 luglio 2014

CRONACA DI UN GIORNO DI FESTA PER DANIELE



E' stata una festa di popolo quella che ha accolto Daniele (ma non è questo il suo nome) finalmente arrivato in Basilicata, presso l'abitazione dei suoi genitori adottivi che non hanno mai smesso di inseguire il sogno di poterlo avere tra le loro mura. Daniele è un bimbo piccolo, timido, quasi frastornato per aver lasciato la sua terra, dove era ospite di un istituto per l'infanzia, ed essere giunto in un centro del potentino accolto da un mare di carezze, di baci. Insomma da tanto affetto.
Una festa in piena regola, anche se non c'erano autorità, politici e personaggi della vita pubblica. Mancava l'ufficialità istituzionale; in compenso tanto entusiasmo e un ricco, anzi ricchissimo, buffet a significare che la gioia non ha limiti e non bada a spese. Tutt'altro. 
La festa merita di essere raccontata per il valore, non solo intimo, che essa riveste. Anche l'esteriorità è diventata in questo caso parte viva dell'entusiasmo di una famiglia e della gioia collettiva.
La cerimonia di accoglienza del bimbo si è svolta in locali ampi, ma per buona parte anche all'esterno della casa, su una collina che domina l'abitato ed è iniziata tardi, verso le 21, in modo da consentire a tutti di partecipare. 
Impeccabili i padroni di casa che avevano indossato l'abito delle grandi occasioni: l'entusiasmo era pari, se non maggiore, rispetto a quello di un matrimonio o di una laurea. O di un premio letterario. E' proprio vero.
Per molti aspetti l'arrivo di Daniele può essere considerato una rivoluzione: una di quelle rivoluzioni che hanno come protagonisti lo spirito, l'anima, i corpi. Insomma tutta l'esistenza. Lo si legge sui volti dei genitori adottivi per i quali il bimbo ha finito per stravolgere la loro vita, ancorandola a valori ed a tensioni ben più grandi della banalità delle cose comuni, quelle di tutti i giorni, alle quali ormai siamo abituati a non dare alcun peso. I genitori vivono ormai del bimbo, di quella meravigliosa creatura capace di stravolgere tutto, quasi come un bulldozer che fa piazza pulita di ciò che incontra sul suo percorso.
Ecco, appunto, il percorso di Daniele: chi mai gli avrebbe indicato un cammino  capace di travolgere tutto e tutti, quasi in un baleno? Nessuno, se non quella mente eccelsa che ci sovrasta e dalla quale l'essere di ciascuno deriva. 
Dalla mediocrità di un istituto per l'infanzia alla vita luminosa che non dá spazio a nulla se non a sensazioni, entusiasmi, vibrazioni dell'anima. Daniele è un grande regalo, non solo per la famiglia che lo ha accolto. Non solo per chi gli sta vicino. Ma davvero per tutti!   

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