giovedì 17 luglio 2014

ABITI DA SPOSA IN PRESTITO A COPPIE INDIGENTI


Anche un gesto di carità verso il prossimo si adegua al clima dei tempi e di conseguenza va pubblicizzato. Altrimenti si perde nel nulla e finisce per non attrarre l'attenzione del pubblico. 
La Caritas di Sant'Anna e San Gioacchino, a Potenza, ha preso una geniale iniziativa mettendo a disposizione tre vestiti da sposa per coppie non abbienti, da adattare ovviamente alle dimensioni della futura moglie. Pronta una sarta.
Gli abiti bianchi sarebbero stati regalati da una nota boutique ad un volontario che ne avrebbe fatto dono, a sua volta, alla Caritas  per consentire anche a chi non ha disponibilità economica di affrontare il grande giorno adeguatamente. Questa la versione ufficiale. 
Parte intanto la pubblicità sui media che parlano di un gesto caritatevole davvero senza precedenti. Un invito a chi non ha la possibilità di convolare a giuste nozze a rivolgersi a Sant'Anna per farsi prestare un abito di tipo classico, moderno o modernissimo. C'è ampia possibilità di scelta.
Trascurando per un attimo l'originalità della iniziativa, non si può fare a meno di osservare che tutto sommato essa non risolve un bel nulla: non è l'abito che fa la sposa, anzitutto.  E non fa nemmeno la vita in due, non aiuta la famiglia ad affrontare i problemi di ogni giorno. 
La pubblicità Intorno all'iniziativa lascia il tempo che trova, in definitiva, e fa balenare l'idea di una carità cristiana soggetta alle mode. Sarebbe stato bello, invece, se la scelta di prestare un abito bianco fosse stata tenuta segreta, oltretutto per non umiliare chi indosserà quel vestito.
Riflessione forse scontata? Non direi. 
C'è tuttavia da riflettere sulle motivazioni alla base di una scelta del genere. La Caritas di Sant'Anna è un potente strumento di aggregazione  con riflessi a livello nazionale e internazionale, grazie soprattutto al Centro adozioni e al Gruppo Volontariato e Solidarietà che a metà giugno scorso hanno organizzato un convegno con la partecipazione di elementi provenienti dai paesi esteri, in particolare dall'Africa. 
Dunque non manca  la possibilità di affrontare   certamente i nodi veri della famiglia. Di sollecitare risposte ai tanti interrogativi sulla marginalità delle coppie povere e sui disastri provocati dalla mancanza di lavoro e dal conseguente spopolamento di una terra prossima alla desertificazione.
Ecco di cosa farebbe bene a occuparsi la Caritas di Sant'Anna e San Gioacchino, in linea oltretutto con il dettato di Papa Francesco, un grande innovatore della chiesa cattolica pronto a condannare ogni espediente e qualunque tipo di vuota pubblicità per dare al Vangelo precedenza assoluta su tutto.

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