mercoledì 9 luglio 2014

ANCHE LE AREE PROTETTE TRA GLI OBIETTIVI DEL SINDACATO

Intervista a Carmine Vaccaro riconfermato segretario della UIL lucana
 
                                                    

Non cessa l'allarme per il Sud. Disoccupazione in crescita, ma anche una minore capacitá produttiva, pari a un meno 4 per cento del Pil.
Proprio mentre le agenzie battevano questo dato la  UIL lucana ha riconfermato in questi giorni alla guida del sindacato regionale Carmine Vaccaro, ormai storico segretario, oltretutto  conosciuto e apprezzato anche in ambienti romani. 
Vaccaro è di quei sindacalisti che, oltre ad avere un proprio progetto personale, ha una lettura molto soggettiva  di ciò che accade nel campo dello sviluppo e del lavoro. Dice senza mezzi termini: non bastano gli slogan e non basta nemmeno una visione tradizionale del modo di fare sindacato. E apprezza molto la Basilicata capace di esprimere una vera unità tra CGIL, CISL e UIL.

Vaccaro, Papa  Francesco dice che non basta aver da mangiare. Occorre portare il pane a casa. Il lavoro anzitutto che diventa anche per la chiesa una sfida. Non è poco. 

"In una società totalmente cambiata in peggio, come quella della Basilicata ma non solo della Basilicata, l'emergenza primaria è la disoccupazione  giovanile. Ma il problema è anche un altro: tremila giovani lasciano ogni anno questa terra per andare a studiare fuori. Dei tremila solo seicento ritornano. E gli altri? Se non ci attrezziamo per garantire una svolta, ma una svolta autentica, nel 2050, come sostiene il CENSIS,  saremo una regione con una popolazione fatta in prevalenza di anziani, di vecchi. 
Creare le condizioni per dare ai giovani una prospettiva vera, al di lá di ricette miracolistiche, è un dovere di tutti. Della politica e non solo. Del sindacato tanto per cominciare. Ma per noi parlare ai giovani significa colmare una lacuna enorme legata proprio al modo di fare sindacato oggi come in passato. Purtroppo non intercettiamo i giovani. Forse si tratta di cambiare  prima di tutto la nostra carta d'identità. I meccanismi che ci hanno finora guidato."

E' possibile pensare, alla luce di quanto lei sostiene, che il sindacato possa spendere le sue energie incalzando regione, governo, parti datoriali e la politica tutta perchè si ottengano dei risultati su questo versante?

"Occorre guardare alla nuova frontiera del sindacato: o il sindacato é in grado di avere strategie innovative, fondate su analisi vere, su azioni vere, su proposte vere o altrimenti c'è il baratro. Bisogna consegnare queste idee e queste proposte alla politica, ecco il percorso. 
In Basilicata da oltre dieci, quindici anni non c'è un documento di programmazione economica. È mai possibile? 
Obiettivo Basilicata 2012 è un piano di programmazione che mette insieme istituzioni, imprenditori, parti sociali perchè ci sia il massimo della condivisione. Andiamolo a riscoprire."

Parliamo di ambiente. Petrolio ma non solo in questa Basilicata del terzo millennio. Anche le aree protette hanno un ruolo fondamentale. Il caso del Pollino ma pure del nuovo e importante Parco nazionale dell'Appennino lucano, Val d'Agri Lagonegrese. Le potenzialitá sul piano dell'economia e del lavoro ci sono, ma sono spesso colpevolmente inutilizzate.

"Questa è una delle priorità vere. Il rapporto del petrolio con l'ambiente è un rapporto difficile, problematico ma non impossibile. Si badi bene.
Il petrolio non crea posti di lavoro a sufficienza, ma l'ambiente si. Natura, paesaggio, cultura e storia sono formidabili motori. I nostri boschi, le aree protette, le valli ed i fiumi sono un valore aggiunto da mettere a frutto urgentemente. Non vi è altro tempo da perdere. 
Dall'archeologia alla storia: la ricerca sul passato remoto della nostra storia universale e non solo locale è capace di attrarre tanti interessi e tante persone. Non è così che si creano nuove e formidabili opportunità di crescita economica? Di sviluppo vero e produttivo. 
Immaginiamo soltanto quanta gente fugge dal caos delle metropoli e si rifugia in questo polmone verde, qual è appunto la nostra terra. Allora ecco che non siamo poveri di opportunità,di idee, di progetti che possono garantire il nostro futuro. A patto che lo si voglia sul serio." 

Nessun commento:

Posta un commento