sabato 3 maggio 2014

VILLA D'AGRI REALTÁ PILOTA



Uno sviluppo diverso costruito con impegno e lungimiranza


                        

                             Sfilata di moda a Villa d'Agri

Tra il Memorandum da rivedere, e le numerose rivendicazioni per il lavoro che manca nella valle dell'acqua e del petrolio, nel cuore della Basilicata,  si fa  strada l'esigenza di una zona guida  in grado di affrontare nodi vecchi e nuovi.   Problemi e prospettive di ieri e di oggi. Un'area pilota che possa riassumere in sè progetti di modernizzazione e di crescita economica, legittime aspirazioni dei giovani, con un mercato fiorente fatto di libera iniziativa e pronto a dare risposte alle tante crisi ancora in atto.  
Tutto questo lo si ravvisa oggi nella fisionomia di Villa d'Agri, la sintesi del dinamismo della valle, una realtá cresciuta bene negli ultimi anni e tale da proporsi all'attenzione non solo locale ma soprattutto nazionale con manifestazioni culturali, sfilate di moda, evidenti dimostrazioni di attività commerciali proiettate nel futuro. 
Il sindaco, Claudio Cantiani, ne parla con interesse, sicuro peraltro di lanciare una sfida a tutto campo mentre si discute di ambiente e valorizzazione delle risorse con lo sguardo rivolto al domani. Senza trascurare il ritorno alle antiche vocazioni: agricoltura prima di tutto. Ma non soltanto questo. Anche archeologia e cultura con la meravigliosa villa dei Bruttii Praesentes di Barricelle di oltre 1300 mq. Un gioiello che riesce a far vivere un passato lontano e misterioso, in cui leggenda e verità si fondono nella sfarzosa concezione della vita imperiale, con al centro  Bruttia Crispina, moglie dell'imperatore Commodo destinataria della lussuosa residenza. 
Tutto questo all'interno del Parco nazionale dell'Appennino,  altro momento di assoluto rilievo e degno  di  un'attenzione qualificata. Ne sono convinti gli amministratori, anzitutto. 
Indicano il Volturino a due passi che sovrasta Villa d'Agri come un gigante buono. 
Il fiume Agri rappresenta poi l'altro esempio di natura da rivitalizzare. Un grande fiume che con le sue sorgenti fu, negli anni Trenta,  il protagonista di una svolta epocale: nell'estate del 1937 fu inaugurato il primo acquedotto dell'Agri, progettato dai tecnici del Genio civile di Potenza per determinare un salto di qualità nella vita delle campagne e di piccoli e grandi centri. L'epigrafe in  latino sulla fontana terminale dell'acquedotto è un capolavoro di per sè. "Ave Aqua, fons vitae, morbis  inimica". Un saluto all'acqua fonte di vita e nemica delle malattie. Nientemeno!
Anche di questo si fa carico il Parco nella sua veste di elemento cardine per la conoscenza e la salvaguardia del territorio, per la sua integrazione nelle nuove dinamiche di uno sviluppo possibile. 
Compito della nuova amministrazione locale sarà appunto quello di proseguire in questo trend positivo, senza esitazione, e soprattutto mettendo in campo tutte le risorse, locali ed europee, per consolidare il senso della svolta. 
La posta in gioco non è piccola, al di là di qualunque localismo. 
Del resto essere riusciti a conquistare l'attenzione qualificata  della gente non è poco. Le grandi iniziative parlano chiaro. Per Villa d'Agri, realtá pilota, occorre lo sforzo di tutti. L'impegno delle istituzioni. La disponibilità del mondo della cultura che vede nel futuro dell'area una possibilità di sviluppo e di lavoro. Ben oltre le trivelle e lo stesso petrolio. Soprattutto ben oltre ogni idea minima di municipalismo che non consentirebbe certamente di crescere.

Nessun commento:

Posta un commento