martedì 20 maggio 2014

LUI, CACCIATORE DI CORROTTI



"...lui andrà a caccia di quelle irregolarità , di quei favoritismi, di quei bandi di gara su misura che sono l'anticamera della corruzione. Un lavoro che in Italia si fa adesso per la prima volta e che rappresenta una grande sfida al malaffare." 
Nasce una nuova figura, appunto in Italia, esattamente come sottolinea un lungo articolo pubblicato da un autorevole quotidiano nazionale: il riferimento è a Raffaele Cantone, il magistrato incaricato di vigilare su appalti e grandi lavori pubblici, in modo da scongiurare ogni rischio di corruzione. 
Un cacciatore di corrotti, un guardiano a tempo pieno, un sorvegliante con ampio mandato di scovare ogni forma possibile di intrigo che possa tradursi in un mega affare di mazzette. Tutto questo e forse molto altro ancora. 
Certo, non ci sono misure sufficienti per sbarrare il passo alla disonestà  dilagante, che continua a rendere attualissimo il filone di Mani Pulite inaugurato da Tonino Di Pietro. D'accordo. Forse però non ci si rende conto che la bolgia delle tangenti e il fiume di lava del denaro, necessario per corrompere ed essere corrotti, hanno letteralmente invaso ogni angolo d'Italia al punto da rendere necessaria la presenza di tanti Cantone, quanti  sono  i rischi effettivi di distribuire denaro a destra e a manca, per conquistare gare d'appalto e non solo. Ma anche posizioni di potere, centri di comando, posti di responsabilità e finanche semplici e umili posti di lavoro. 
Occorreranno non uno, ma mille, centomila Cantone per il fabbisogno di pulizia e di moralità che si avverte nel bel Paese. Nasce e si consolida addirittura la figura del controllore di professione per tutelarci da ogni forma di illecito studiato a tavolino? Non basta la magistratura, non basta la Corte dei Conti, non bastano polizia, carabinieri, guardie di Finanza per tenerci al riparo dal pericolo di mazzette ad ogni angolo di strada. Occorre il controllore  nominato dal governo per scovare qualunque abuso, almeno prima che degeneri.    
Più di questo non poteva francamente accadere. Ma ci rendiamo conto che la nomina di Cantone equivale ad ammettere che la corruzione  ha sommerso ogni angolo di strada. Che il fenomeno non ha limiti. Che mai e poi mai avevamo toccato e superato una soglia così pericolosa e traumatica. Una soglia senza ritorno con tutti i Di Pietro possibili di questo mondo. Anzi, la tangentopoli di ieri si è ingigantita, ha assunto proporzioni bestiali, è diventata la peggiore regola negativa del tempo d'oggi, al punto da apparire capace di fare piazza pulita di ogni norma e di ogni legge. 
Casi di corruzione spuntano ovunque, al Nord come al Sud. Almeno in questo non c'è differenza. Se non altro.
Il "ruolo sociale" delle mazzette è sottolineato dal fatto che esse esistono nella sanità come nei lavori pubblici. Nel campo dell'assistenza agli anziani. Non c'è settore capace di rimanere indenne. 
La mela malata (chiedo scusa per l'autocitazione del titolo di un mio romanzo) vuol significare la società malata. Malata ma non marcia, hanno osservato alcuni. Si, d'accordo ma bisogna vedere se questa malattia è curabile. Se l'ammalato può guarire.

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