sabato 22 febbraio 2014

LA STORIA GEOLOGICA DEL TERRITORIO LUCANO AD OPERA. DI RICERCATORI DEL CNR



Il 2 marzo ricorre l'anniversario di una delle frane "storiche" della Basilicata: la frana che cancellò un borgo rurale all'estrema periferia nord di Potenza. Bosco Piccolo. Un borgo scomparso e mai più ricostruito dal 2005 di cui rimane in piedi solo la chiesa. Abitazioni, stalle, ricoveri di attrezzi: tutto distrutto dal movimento di terreno di proporzioni rilevanti, nel giro di pochi giorni, con la gente costretta ad abbandonare  le case in tutta fretta, per sottrarsi alla frana che si faceva minacciosa  di ora in ora.
Questo ed altri scenari fanno parte non solo della cronaca, quanto della ricerca e degli studi in materia geologica. E' uscito recentemente un volume: "Fonti Bibliografiche della letteratura geologica - Basilicata - ad opera di un gruppo di ricercatori del CNR. Gli autori sono Maurizio Lazzari, Giuseppe Zafarone, Maria Danese.
Il libro abbraccia un lungo arco di tempo che va, nientemeno, dal 1551 al 2011. Un tempo non certamente breve in grado di fornire un quadro dettagliato del susseguirsi di tanti e tanti movimenti del terreno che hanno interessato questa terra del Sud, da sempre incerta, nella sua consistenza e tale da non dare pace ai suoi abitanti, sin dall'epoca di Giustino Fortunato.  Quello sfasciume idrogeologico è diventato nel tempo un problema gravissimo. Dopo la tragica frana di Senise, (la collina Timponi inghiottì una casa  con un pesante bilancio di vittime),   tanti e tanti altri eventi si sono susseguiti, fino alla frana di Montescaglioso che ha messo in ginocchio le attività di intere famiglie.   
Un orribile scenario di distruzione, al quale tuttavia concorrono mille circostanze, a cominciare dalla responsabilità dei comuni, dalla disattenzione colpevole di tanti tecnici (spesso solo di nome) e da un intrigo di interessi che portano a concedere nuove autorizzazioni per costruire  in luoghi non certo idonei, senza escludere l'alveo di fiumi o i costoni disboscati delle montagne.      Tutto in funzione degli appetiti della politica, non di rado.
Il territorio indifeso finisce  per far pagare il conto alle vittime innocenti: le grandi frane, come dimostrano gli eventi di questi mesi,  creano sfascio e desolazione mentre non ci si rende conto delle scelte dissennate che alimentano ogni sorta di disastro.
Ecco perchè il libro sulla letteratura geologica è un valido contributo alla conoscenza dei vari fenomeni. E non solo. 
Maurizio Lazzari è convinto che solo la ricerca possa dare risultati utili e indirizzare le politiche di programmazione degli interventi sul territorio in direzione giusta. Di qui convegni e tavole rotonde, organizzati per fornire utili strumenti di analisi delle condizioni generali dell'ambiente, mentre ci si pone il problema della necessità di norme ancor più  severe di quelle esistenti, che non diano adito a qualunque abuso. 

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