mercoledì 5 febbraio 2014

IL PREMIO MENICHELLA FA RIFLETTERE E CONSENTE DI SPERARE NEL FUTURO



È proprio il caso di dire che il premio intitolato a Donato Menichella, governatore della Banca d'Italia nel secondo dopoguerra, risveglia in ciascuno un desiderio di sicurezza e fa rivivere quel clima di stabilità e di fiducia nelle istituzioni, purtroppo lontani dalle burrasche del tempo d'oggi.  Dalle mille crisi e dai disastri ai quali assistiamo impotenti.
Menichella, uomo del Sud, è stato ricordato in occasione dell'annuale sessione del premio, nella Biblioteca del Senato, con una intervento del prof. Francesco Lenoci, docente alla Cattolica di Milano. Un intervento che vale la pena di  commentare e di ripercorrere, sia per lo stile colto ma al tempo stesso pacato, sia per i contenuti ai quali Lenoci, anch'egli uomo del Sud e conterraneo di Menichella, ci ha abituati. 
Come si fa  a spiccare il volo da Biccari, il paesino d'origine della provincia di Foggia, alla direzione generale dell'Iri e poi alla guida della Banca d'Italia? La domanda che Lenoci si pone non stenta a trovare subito delle risposte  nelle valutazioni del Financial Times che conferì nel 1961 all'illustre economista l'Oscar quale Most Succesful Central Banker per il 1960. 
Tappe importanti di una vita spesa per dare lustro all'economia e alla finanza italiane, nel momento in cui il senso della ricostruzione faceva ben sperare ma rappresentava un fardello non lieve per chi si accingeva a tracciare le linee guida di una possibile modernizzazione del Paese. Una sfida  di alto profilo. Non vi è dubbio. 
Francesco Lenoci poi commenta: "Donato Menichella era consapevole che il rosso di sera non si era ancora spento sulle terre del Mezzogiorno d'Italia.  Menichella accetterebbe la sfida...adesso. Provvederebbe al presente per amore del futuro." 
Appuntamento all'edizione 2015 del Premio Menichella, nella speranza che le cose possano davvero cambiare, nell'interesse di tutti. Nessuno escluso. 

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