sabato 16 novembre 2013

L'OMBRA DELLA TERRA DEI FUOCHI SULLA BASILICATA?

C'è una “terra dei fuochi” anche in Basilicata? Interrogativo angosciante, senza dubbio.
La regione è stata zona di transiti, spesso incontrollati, e non è escluso che lo sia ancora. Trasporto di rifiuti speciali, di scorie, di materiali pericolosi: non è dato sapere. Nicola Pace, ai tempi della sua attività a Matera, aprì un fascicolo per una serie di traffici che si orientavano verso alcuni centri del materano. Ma oggi l'emergenza ha caratteristiche diverse, al di là di ogni facile allarmismo.
La notizia è di questi giorni, per quanto alcuni particolari non fossero del tutto sconosciuti. Si apprende infatti che aumentano a dismisura tumori e leucemie nel territorio del Parco nazionale del Pollino.Queste patologie riguardano addirittura la maggioranza dei casi delle persone che nell'area vengono sottoposte a visita medica per il riconoscimento di malattie invalidanti.
La notizia proviene da ambienti qualificati. Ci si chiede anzitutto quali sono le cause all'origine di un fenomeno così rilevante che non appare destituito di fondamenti, sia ben chiaro.
Che alcuni centri del Pollino, nel territorio della provincia di Potenza, facessero registrare malattie neoplastiche, con picchi mai raggiunti nell'arco di diversi anni, era noto da tempo, per giunta senza alcuna spiegazione scientifica che potesse in qualche modo giustificare il grave fenomeno.
Le patologie interessano soggetti di varie fasce di età e di diversa estrazione sociale.
Finora silenzio assoluto da parte degli organi sanitari e delle autorità preposte al controllo del territorio. Mai indagini epidemiologiche finalizzate, mai accertamenti mirati con il coinvolgimento di organismi locali e nazionali, se necessario. E ciò anche in seguito al diffondersi di informazioni a vari livelli considerate peraltro prive di fondamento scientifico e tali da poter alimentare, sostengono alcuni organi, ingiustificati allarmismi che minacciano il futuro dell'area e l'opportunità di significativi incrementi del turismo.
La notizia deve far riflettere, in ogni caso. Non può essere sottaciuta, né considerata alla stregua di un evento al quale la comunità scientifica non possa dare risposte valide, sia dal punto di vista della profilassi che della cura. E in particolare del controllo capillare del territorio, argomento questo di estrema importanza sotto ogni punto di vista.
C'è poi il tema del registro tumori, sul quale è calato da tempo il silenzio, per giunta con molte zone d'ombra determinate dai forti ritardi negli aggiornamenti della situazione zona per zona. In tal modo il registro stenta, di conseguenza, a segnalare in tempo reale, o quasi, significative modificazioni della mappa delle neoplasie e delle leucemie.
Mancano dunque riferimenti certi, nonostante il quadro sia senz'altro di assoluta gravità.Una situazione davvero inquietante, che rappresenta certo un pesantissimo fardello per la nuova classe dirigente che dovrà guidare questa regione, a partire dai prossimi giorni e dalle prossime settimane. Soprattutto in tema di ambiente la politica è chiamata a dare risposte certe, senza esitazioni e senza reticenze. Se ciò non dovesse avvenire non ci potranno essere giustificazioni di sorta.  

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