mercoledì 20 novembre 2013

...FRUGANDO NELL'AGENDA DI MARCELLO PITTELLA



Provo ad aprire l'agenda di Marcello Pittella a qualche giorno dalla sua  affermazione elettorale. 
Lo faccio con molta determinazione, confidenzialmente, senza neppure chiedergli il permesso tanto so che non si arrabbierà e né la prenderà a male.  
Mi chiedo se sia il caso, tuttavia, di fare una cosa del genere ma non tanto per lui quanto per chi finirá per leggere, mio tramite, gli appunti che vi sono scritti. Anzi che lui è riuscito a scrivere dopo baci e abbracci di amici e amiche. Dopo gli inevitabili brindisi, dopo il gran clamore insomma che una così soddisfacente affermazione ha determinato, dopo le turbolenze dell'inizio della lunga maratona e le responsabilità, non piccole, da affrontare d'ora in avanti con  scrupolo e coscienza. Doti finora poco presenti in certa politica ma ora destinate a essere rivalutate in pieno. Ai buoni propositi, soprattutto se onesti, non si può chiudere la porta in faccia. Giusto? 
Ci trovo anzitutto, scritta a lettere appena leggibili, una raccomandazione a sè stesso, si a Marcello, avete letto bene: assenteismo. Combatterlo  con i fatti, c'è scritto. Poi qualche frase che mi sembra più che altro dettata dal cuore e dai  suoi sentimenti. Marcello, vi assicuro, è persona sensibile, pronta a spendersi per certi obiettivi, dotato di una  cultura politica che mi ricorda quella del padre, don Mimì, come lo hanno sempre chiamato  e continuano a chiamarlo a Lauria e non solo per un questione di stima e di affetto. 
 "La gente...chi mi ha votato. Badare al domani...e a chi non mi ha votato.  Niente male, finirà per ricredersi mettendo da parte piccole e grandi rivalità."
Bene, poi passo alla pagina successiva che mi sembra incollata alle altre. La cosa mi sorprende mica poco. 
Anche qui vedo appunti presi in fretta con una grafia da macchina, voglio dire una grafia provocata dalle curve e dal movimento dell'auto. Un po' incerta e traballante. Ma non timorosa. Nè titubante. Nelle due pagine c'è scritto petrolio tra parentesi Memorandum e dall'altra giovani e lavoro. 
Ad un certo punto mi sento osservato da chi mi sta intorno e chiudo l'agenda, sapendo bene che si tratta di idee, di messaggi, di cose da non dimenticare, scritte in ogni caso dal neo Presidente prima ancora di concedersi un'ora, soltanto un'ora di riposo. Mi fa pensare molto la fretta con cui ha tenuto ad appuntare certe idee. Ci penso su e capisco che evidentemente non voleva vederle sfuggire dalla  mente, proprio come fa qualcuno di noi giornalisti per non distrarsi e per non rischiare di dimenticare concetti importanti. Importantissimi per l'articolo che dovrà scrivere. 
 Si, perchè anche  Marcello Pittella si accinge a scrivere il suo fondo. Il pezzo d'apertura di una pagina di giornale decisamente nuova: reca sulla testata un bel titolo. Rivoluzione democratica. Altro che!       

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