domenica 27 ottobre 2013

EDUCARE I GIOVANI SECONDO PAPA FRANCESCO



"L'educazione dei giovani al tempo di Papa Francesco." Ha questo titolo una delle relazioni per il Sinodo diocesano della chiesa potentina, in un clima di ricerca non solo del consenso giovanile, quanto di presenze innovatrici e ispirate agli obiettivi della vita nel terzo millennio. Oltre che alla presenza della chiesa negli anni della scienza e della tecnologia, ma anche di certa politica impotente e corrotta che non educa certamente, meno che mai i giovani. Tutt'altro, scherziamo! 
Ma c'è di più, molto di più. Il nostro tempo viene definito nella relazione di mons. Domenico Sigalini il tempo di Papa Francesco. Ecco la svolta. Lui, arrivato a Roma da Buenos Aires, viene unanimemente riconosciuto come il Papa del generale rinnovamento e di una rivoluzione positiva. Il pastore di anime pronto a farsi carico di una chiesa diversa in cui i giovani, ma non solo, sono chiamati a una missione esaltante perchè umile,  e soprattutto vera. Carica di vitalitá, capace di dare risposte a chi vuol guardare oltre i limiti del nostro tempo e del nostro piccolo spazio. La chiesa del Cristo che parla a tutti i discepoli, agli uomini della terra, credenti e non. Pronti a seguire le orme del Vangelo o anche lontani dalla buona novella. Uomini senza distinzione alcuna. Persone che vivono ogni giorno finanche la sofferenza del Calvario e gente che rincorre i miti di una società capace di promettere tutto a tutti, piccoli e grandi. Ricchi e miserabili.
Questo dunque il campo di azione che il tempo di Papa Francesco sa indicare, senza eccessi nè particolari scelte o comportamenti. Ma sforzandosi soltanto di far conoscere la vita di Cristo redentore.
Grande idea quella di un Papa che parla con la gente, a tu per tu, con la borsa in mano. Uomo tra gli uomini, senza privilegi e rinunciando anzitutto al cerimoniale fastoso che aveva divulgato un'immagine falsa della chiesa di tutti. Una chiesa preda del potere che dunque non educa. 
Certo, non tutta la chiesa può essere definita in questo modo: secolarizzata e mondanizzata in un passato lontano o recente. Guai se così fosse, senza eccezione alcuna. Saremmo alla peggiore resa dei conti.
L'immagine di Papa Francesco che con la sua vita e il suo esempio si preoccupa di educare i giovani è dunque a dir poco affascinante. Il Papa sudamericano ma italiano, al tempo stesso, parla della croce e si rivolge a chiunque gli sta intorno per pregare e riflettere, per dire a tutti dov'è il luogo della fede. Dov'è la resurrezione. Dov'è il nostro futuro. Dove sono i giovani, dei quali prendersi cura,  se vogliamo guardare in faccia al nostro domani.

1 commento:

  1. Ricordiamoci sempre che noi tutti, comunità di battezzati, siamo Chiesa. Sforziamoci di guardarci come Chiesa, di guardare la trave e non la pagliuzza, grazie Rocco per il tuo articolo.

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