sabato 5 ottobre 2013

DON MARCELLO COZZI: DISUBBIDIRE ALLA BOSSI FINI




"Bisogna disubbidire alle leggi quando le leggi vanno contro la vita e la dignitá delle persone: è il caso della Bossi Fini, una norma profondamente iniqua che tratta i soccorritori come delinquenti e allo stesso modo la gente che viene da altre parti del mondo, soltanto perchè in cerca di  una vita e di un domani migliore. E' una vergogna. Letteralmente una vergogna."
Don Marcello Cozzi, Vice Presidente nazionale di Libera, ha concluso così una delle tante manifestazioni in ricordo della tragedia dei clandestini, morti davanti alle coste della Sicilia, mentre cercavano di raggiungere l'Europa lontano dalle guerre e dalla desolazione. A Potenza, in Piazza Prefettura, sono stati letti brani, articoli e pensieri per rievocare il sacrificio di quanti hanno pagato per morire, dopo una vita di stenti che non ha consentito loro di vivere in una societá al riparo dalla violenza e dall'incubo delle guerre. 
"Quante volte vediamo agenti di polizia o di polizia municipale rincorrere dei ragazzi neri, con i loro sacchi, che vengono in tante occasioni per vendere borse, vestiti, scarpe. Li inseguono come delinquenti, perchè la legge in vigore li considera tali, destinati a essere giudicati dei diversi per il colore della pelle e i paesi di provenienza. E per la loro condizione di profughi". Punirli non è un segnale di civiltà, è stato detto nel corso delle manifestazioni di Libera. 
È ormai urgente aprire un dialogo risolutivo con l'Europa ed i paesi membri, in modo da ottenere garanzie e scongiurare la piaga della clandestinità. Un impegno da chiedere con forza, se si vuole evitare che l'Italia rimanga schiacciata sotto il peso degli sbarchi pressoché ininterrotti.
Il fenomeno dei trasferimenti di profughi  pone dunque un serio problema al vecchio continente: mobilitarsi per agire di concerto. Tutti. Nessuno escluso. Senza perdere altro tempo, ma facendo in modo che il rifiuto della Bossi - Fini sia largamente condiviso dall'opinione pubblica, chiamata a pronunciarsi su un problema di gravitá inaudita. 
Libera ha invitato la gente a non mancare a questa e ad atre manifestazioni, annunciando per domenica 6 ottobre alle 18 la celebrazione di una Santa Messa in suffragio di quanti hanno perso la vita nella sciagura del mare di Lampedusa. La Messa sará celebrata  nella chiesina di Betlemme a Potenza. Una chiesa minuta, ma importante. Povera come i profughi, ma ricca di una grande spiritualità.

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