mercoledì 9 ottobre 2013

PARCO DELL'APPENNINO, ARRIVA LA CETS PER UN TURISMO SOSTENIBILE E DI QUALITÁ





Non più un turismo affidato al caso o all'improvvisazione. Ma un'attivitá economica di alto profilo, tesa a far conoscere peculiaritá e aspetti culturali, storici, antropologici e paesaggistici dell'area protetta. Ecco, in estrema sintesi, cosa vuol dire l'adesione alla Carta europea del turismo sostenibile, che il Parco nazionale dell'Appennino lucano si accinge a vedere riconosciuta nel corso della cerimonia ufficiale a Bruxelles, il 6 novembre prossimo. Nella sede del Parco confronto ravvicinato tra i responsabili dell'area protetta, sindaci, rappresentanti di varie organizzazioni. 
Un turismo di qualitá in grado di reggere alla sfida dei tempi, con l'obbligo da parte degli operatori del settore di fare sistema e per le  istituzioni di coadiuvarli nello sforzo diretto a voltare pagina, superando certo spontaneismo rivelatosi anacronistico e fortemente negativo. 
Dalla Carta potrá dipendere l'atteso salto di qualitá? Non è improbabile, a giudicare dall'entusiasmo dei vertici del Parco che vedono in questo strumento il  sentiero da percorrere per determinare davvero una svolta. In tutto. 
Massimo impegno del Presidente Totaro e del direttore Fogliano per uscire da una forma angusta di turismo che finora non ha determinato grandi cose e ha finito per fare arretrare ogni ipotesi di superamento di vecchi e nuovi ostacoli. 
La CETS non è, tuttavia, un meccanismo privo di insidie o da manovrare  con disinvoltura. Prevede i cosiddetti tavoli tecnici che, con l'impiego di società e di esperti, dovranno avviare quella fase nuova in grado di incidere finanche sulla  mentalità delle popolazioni dei centri del parco con il risultato di  coinvolgere tutti, davvero tutti, in una nuova e straordinaria avventura che prima non si era manifestata sufficientemente, nemmeno nei preliminari. 
C'è tuttavia da osservare che i parchi in Italia hanno determinato (per una serie di eventi  non sempre facili da comprendere) un proliferare di società satelliti, anche nel campo della formazione e delle  mille attività  da gestire, oltre alla nascita  di esperti supervisori in grado di manovrare al meglio il timone della barca. Societá con nomi altisonanti ed esperti sostenuti spesso dalle università (o da determinate universitá) non sono però riusciti a dare una straordinaria spinta alle numerose aree protette, per fare in modo che esse siano inserite in un quadro organico di sviluppo locale e nazionale. Con riflessi sull'occupazione. 
La carta europea per il turismo sostenibile segnerà una svolta per l'Appennino. Le premesse ci sono tutte. Si tratta ora di intraprendere il cammino. Ma a giudicare dal dibattito sembra non ci sia piena consapevolezza della posta in gioco,  da parte degli utenti e dei fruitori: ci si sofferma spesso su elementi spiccioli, senza tuttavia premere perchè le finalitá strategiche della Cets riescano ad affermarsi facendo tutt'uno con  le linee guida del Parco. La logica della Carta consente di guardare davvero oltre certi orizzonti, superando ogni forma di localismo.

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