lunedì 6 maggio 2013

LA REUMATOLOGIA DEL SAN CARLO: LA BASILICATA NON PIU' PERIFERIA DELLA SCIENZA



Qualche tempo fa, su un mezzo della Guardia Costiera di Vibo Valentia, un marittimo calabrese mi parlava di un evento personale che lo aveva costretto a ricorrere alle cure della Reumatologia del San Carlo di Potenza, diretta dal dottor Ignazio Olivieri.
Si notava nelle sue parole la soddisfazione per essere riuscito a trovare nella struttura lucana un punto di riferimento scientifico in grado di dare delle risposte che altrove non era riuscito a ottenere. Non solo. Ma anche per il livello di umanitá con cui l'uomo si sentiva accolto dai medici e dal personale del reparto: quasi una conquista, l'interesse per la sua malattia e il piacere di non sentirsi semplicemente un numero.
Il convegno dei malati reumatici, che si è svolto in questi giorni a Potenza nell'Auditorium del San Carlo, ha fornito molti elementi sull'attività della struttura che rappresenta una importante rivoluzione nella sanitá, in questa Basilicata di cui si parla poco e male, in tanti casi. Anche in quelle circostanze capaci di dare lustro a un terra non insignificante.
Olivieri definisce la "sua" reumatologia una sfida per realizzare l'obiettivo di un rapporto diverso con il paziente, un rapporto costruttivo in cui la medicina finisce per battere il principio del centro e della periferia della scienza fino a qualche tempo fa elemento incontrastato, a danno di chi lavora e si impegna a fondo per ottenere risultati prestigiosi. Quasi una rivincita della piccola Basilicata nei confronti di altri colossi, spesso impegnati a vivere di rendita sul loro passato.
I numeri della Reumatologia del San Carlo parlano da soli: oltre 15 mila prestazioni sono state effettuate nel 2012 ed i ricoveri provengono per il 56 per cento da altre regioni, finanche dalla Lombardia. Un risultato fino a ieri imprevisto e imprevedibile. Come era possibile fare piazza pulita di una storia di insuccessi e di approssimazioni che rendevano inevitabile quella migrazione sanitaria verso realtá ben più autorevoli e sicure. Eppure Olivieri è riuscito nel suo intento. Bisogna dargli atto. Lucano determinato, uomo di scienza che non crede all'abitudine di chi si lascia guidare spesso da esperienze personali e per questo fallimentari. Il metodo del rigore deve prevalere, sostiene.
Ignazio Olivieri partecipa a convegni internazionali di tutto prestigio, in cui per fortuna il nome del San Carlo di Potenza è tenuto nella giusta considerazione. Vien da dire che medici di questa levatura ce ne vorrebbero tanti. Davvero tanti. Probabilmente riuscirebbero a cambiare nel tempo il destino di questa terra.  

Nessun commento:

Posta un commento