sabato 25 maggio 2013

ACQUA E AGRICOLTURA: LA CIA BASILICATA LEADER NEL PROGETTO ITALIANO




24 miliardi di metri cubi l'anno di acqua. È il fabbisogno idrico dell'agricoltura in Italia, in crescita di anno in anno di pari passo con lo sviluppo delle attivitá del settore primario. 
Il 60 per cento della disponibilitá totale di acqua è utilizzato dal mondo rurale, mentre alle porte dell'estate ci si interroga sui problemi connessi alla distribuzione, spesso inadeguata e fatiscente, sui costi e sulle scelte in un ambito quantomeno nazionale e sulla programmazione degli interventi su vasta scala. 
Il problema acqua rientra in un quadro di contatti e trattative, a livello internazionale, in vista di importanti appuntamenti in cui la CIA Basilicata svolge un ruolo leader per far decollare  questo  settore della vita produttiva, con riflessi sull'ambiente, sullo sviluppo e sull'occupazione. Promuovere e razionalizzare, ecco le parole d'ordine. 
Donato Di Stefano, responsabile deIl'organizzazione lucana, fa riferimento al recente convegno, che si è svolto in Sardegna,  e lo considera  un punto qualificante per il  dibattito a livello italiano ed europeo. 
Duecento mila le aziende agricole irrigue censite in Italia e due milioni gli ettari effettivamente irrigati, con un indotto di tutto rilievo. Un mondo che lavora e produce. La sola Basilicata necessita di circa 500 milioni di metri cubi l'anno, molti dei quali nel Metapontino.
L'acqua per l'agricoltura rappresenta un vero banco di prova: non a caso, superando l'ambito nazionale, si va verso la conferenza di Zagabria, in programma  a metà  giugno e giá da tempo oggetto di valutazione. 
L'acqua è simbolo di agricoltura competitiva, di innovazione e tecnologia secondo le linee indicate dall'Europa che bada molto alla qualitá della risorsa, in un situazione globale non proprio tranquilla in cui il risparmio di questo bene è da considerarsi un priorità da rispettare in ogni caso ed in maniera decisamente rigorosa.

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