domenica 2 dicembre 2012

SCHIAVE ANCHE IN BASILICATA




Quasi sempre la schiavitù è donna. Quando si parla di schiavitù ritornano in mente i suicidi di bambine e di adolescenti dell'Afghanistan, che preferiscono spesso togliersi la vita pur di non finire nelle mani di un marito aguzzino al quale le hanno destinate i calcoli dei genitori, spesso nella necessità di sdebitarsi “offrendo” una figlia in sposa a un'altra famiglia. Orribile! Cose neppure degne della barbarie oscurantista.
Ma il bello è (bello si fa per dire) che la schiavitù oggi stenta a scomparire finanche dalla stessa Basilicata, regione modello di un Sud diverso dal passato. Donne costrette a stare in casa, offese, violentate, minacciate e messe alla gogna se non proprio additate come prostitute perchè intenzionate a fuggire lontano non appena il marito padrone dimentica di vigilare adeguatamente sull'uso della loro libertà. Accade ogni giorno purtroppo anche in alcuni centri del Parco nazionale dell'Appennino lucano. Ultimo episodio in ordine di tempo: una giovane donna colpita a calci e pugni e addirittura sollevata da terra dal marito per essere defenestrata a causa della sua volontà di uscire dal tunnel della schiavitù. Si, quest'uomo ha tentato di farle fare finanche un volo di una ventina di metri per ucciderla prima che andasse via di casa con i suoi due figli. Per fortuna l'intervento di una coinquilina ha scongiurato il peggio. Intanto l'aguzzino è ancora libero. Ritorna a casa, pranza, dedica il suo tempo di disoccupato volontario a esplorare il telefonino della donna per accertarsi che non ci siano contatti con altre persone. La moglie purtroppo tace per non creare traumi ai figli, in tenera età, costretti ad assistere all'uragano di botte e di parolacce con cui tratta la loro mamma.
Le forze dell'ordine hanno avvertito il mostro dicendogli di non mettere in atto alcuna violenza altrimenti lo avrebbero arrestato. Ma non fanno più di tanto in assenza di una precisa denuncia della donna che indichi per iscritto uno per uno gli abusi perpetrati a suo danno.
Ma non è questo l'unico caso di violenza cieca e di schiavitù in una terra sciagurata dove mariti padrone, uomini senza dignità, parassiti per vocazione mostrano i muscoli alle loro donne, assolutamente indifese. “Non servi neppure a....quello” ha esclamato il marito di una straniera costretta dal consorte ad andar via di casa perchè non provvede ai suoi bisogni! E le si scaglia continuamente contro giacchè la donna non mette a sua disposizione il denaro guadagnato che usa per sostenere un figlio rimasto nell'America centrale.
Storie di violenza e di crudeltà. Storie amare, indecenti. Ma soprattutto inaccettabili davanti alle quali la coscienza si ribella. Le ragazze dell'Afghanistan come alcune donne lucane? Possibile, certo. Anzi terribilmente vero.


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