lunedì 24 dicembre 2012

MONTI IL PROFESSORE




"Da oggi è tutto nelle mani di Monti", sottolinea Casini dopo la conferenza stampa del professore che ha aperto orizzonti  inattesi nel panorama  italiano.
Con atteggiamento prudente e fare circospetto, Mario Monti, ormai ex presidente del Consiglio, si destreggia tra i rottami della politica condannata all'immobilismo e ormai non piú capace  di dare risposte immediate alla gente. Nonostante la sua apparente capacità di affrontare i nodi ancora irrisolti e le questioni che pesano, in prima linea il lavoro. 
Nella conferenza stampa, sintetizzata poi nel salotto di Lucia Annunziata, Monti ha presentato la sua agenda: un vademecum per superare destra e sinistra, per mettere in riga il Cavaliere senza contrapporsi eccessivamente a Bersani, riservando qualche cortesia a quel Pdl che lo aveva voluto in campo ma che poi ha assunto strane posizioni, contemporaneamente favorevoli e contrarie al governo dei tecnici. E ora avversario del Professore. 
Un evento, la salita in politica di Monti, che si va delineando nei suoi contorni, ma  fermo ad un bivio. Forse ancora non ben definito, probabilmente in linea con lo spirito della politica attuale, dominato dall'incertezza e incapace di compiere scelte determinanti e risolutive. 
L'agenda è una sorta di progetto apparentemente  autonomo. Ma in realtà il proseguimento e la messa a punto delle linee guida seguite finora dalle logiche di Palazzo Chigi.
Ciò che conta, al momento, è il grande smarrimento del quadro politico con Fini irrimediabilmente assente, D'Alema pronto a rivendicare un ruolo guida del Pd senza attaccare  a testa bassa Monti e con un centro, in parte pilotato da Casini, che rappresenta l'ancora di salvezza, tuttavia ancora da costruire e consolidare tra Bindi e Montezemolo, mentre Di Pietro a volte attacca senza offrire la certezza del ruolo  dell'Idv, fino a ieri chiaro ma oggi decisamente in bilico. 
I partiti della prima e seconda repubblica risultano annullati   dalla contesa per la conquista del centro che dovrà tuttavia delinearsi prima o poi con chiarezza, giacché le elezioni bussano alla porta e Beppe Grillo, per quanto ridimensionato nella sua grandezza di oppositore di tutto, farà sentire il suo peso. Una politica, quella di Grillo, destinata a sovrapporsi alla politica? Forse di questo realmente si tratta, nominalismi a parte.  

Nessun commento:

Posta un commento