domenica 18 novembre 2012

GLI ORRORI DELLE GUERRE



Questo libro é paragonabile a un uomo trafitto da una bomba. Squarciato nel corpo e nell'anima da una scheggia che lo ha penetrato fino a lasciare segni indelebili. Destinati a durare per sempre.
É una Divina Commedia salvata per caso dalla distruzione la mattina del 9 settembre 1943 quando numerose "fortezze volanti" americane trasformarono in mucchi di macerie tante città italiane per bloccare la ritirata dei nazifascisti, sospettati di essersi nascosti in caserme e scuole, prese di mira dalle bombe "amiche" dopo l'armistizio dell'8 settembre.
Questo ed altri eventi sono stati simbolicamente rievocati nel corso del primo raduno di ufficiali e soldati del 91esimo battaglione Lucania, a Potenza, nella caserma ormai dismessa e  diventata poco piú di uno scatolone, nonostante la sua storia e il suo passato. Una caserma che ha visto enormi atrocità, testimonianza dell' ultimo conflitto mondiale costato migliaia di morti e feriti al Paese. 
Proprio nella caserma Lucania sono sfilati, ieri  18 novembre,  bandiere e labari, in occasione di una cerimonia che ha percorso la storia, forse senza neppure accorgersi, tra saluti militari e squilli di trombe. La Caserma Lucania é  e rimane la testimonianza di un tempo orribile che ha lasciato il segno.
Sulle mura della facciata principale spiccava, fino a qualche anno fa, una lapide sulla quale era scritto: "ai caduti di Adua vendicati". Lapide sostituita opportunamente, in tempi recenti, da un'altra molto piú umana: "Ai gloriosi caduti di Adua" in ricordo del sacrificio della battaglia del primo marzo 1896 che vide scorrere fiumi di sangue nello scontro tra le truppe  italiane e quelle abissine. 
I caduti vendicati. Espressione di odio e di vendetta  che lacera il cuore e calpesta la dignità dell'uomo. Non c'é tuttavia da stupirsi se pensiamo che le guerre hanno percorso un intero secolo ormai alle spalle, ma certo non archiviato dal tempo attuale, dove odio e vendetta continuano a mettere in forse la sicurezza del mondo intero.    

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