Uno scenario di morte e di disperazione minaccia l’umanità intera: il Medio Oriente non ha confini, è un palcoscenico infinito sul quale si consumano atrocità di ogni genere.
I mille bambini (ma probabilmente il bilancio non è aggiornato) sono il prodotto di una guerra fratricida in cui si verifica ogni sorta di violenza senza alcun rispetto delle sofferenze e del sangue. Senza rispetto dell’uomo.
Gaza è il simbolo della distruzione e della guerra condotta con la convinzione che essa sia davvero necessaria e inevitabile, mentre si consumano ogni giorno accuse violente da Netanyahu ad Hamas. Tutti contro tutti.
Questo scacchiere è alimentato dal terrorismo dilagante ovunque, anche in Italia, dove le cellule dormienti albergano spesso e rappresentano il rischio peggiore per la comunità. Una minaccia di proporzioni incalcolabili dalla quale nessuno è al riparo. Il terrorista che a Bruxelles ha ucciso i due svedesi a colpi di kalashnikov aveva percorso l’Italia e altri paesi con la stessa disinvoltura di un turista o di un viaggiatore come tanti. In Francia chiusi dieci aeroporti, ma anche altrove è emergenza.
Per quanto impegnati al massimo, i Servizi non riescono a seguire uno per uno gli aderenti all’Isis che spuntano come funghi e sono l’essenza stessa di una guerra destinata a protrarsi oltre ogni ragionevole previsione. Le adesioni si moltiplicano in silenzio, come una libera scelta in cui il terrore è l’unico obiettivo da perseguire.
Non a caso Biden vola in Medio Oriente, in un tentativo estremo di costruire una pace impossibile. Un clima civile in cui non siano soltanto le armi a parlare ad alta voce.
Nell’atmosfera che si respira nell'area il terrorismo ha un ruolo di primo piano. L’Europa rimane sullo sfondo, mentre l’imprevedibile si fa largo ogni istante e l’umanità sta a guardare.
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