Il Vulture in autunno (foto R.De Rosa- riproduzione riservata) |
Da lontano il massiccio del Vulture appare subito possente nella forma e nelle dimensioni, con le sue sette cime che dominano il paesaggio. Un custode della natura con i suoi boschi ed i castagneti: arcana e struggente la montagna con i centri ai suoi piedi, oggi parco naturale. Una riserva di biodiversità, di storia, di archeologia, tra passato e presente, dove i laghi di Monticchio sono uno scrigno inesauribile di una bellezza naturale ancora intatta, ma fragile e incontaminata. Raccontano millenni di storia, con le acque limpide come contenute in uno scrigno che le avvolge.
Il Parco regionale è certo un’ottima intuizione capace di proiettarsi nel futuro ma radicato nel presente, che apre le porte a un cambiamento totale di ciò che i laghi, il Vulture, il territorio sono stati finora, dominati da una baraccopoli assediata da un turismo nient’affatto rispettoso dell’esistente. Il turismo dei giorni di festa con mucchi di rifiuti abbandonati lungo viali e stradine ai bordi dei laghi.
C’è poi il capitolo della zona militare sulla cima della montagna, oggi destinata a collegamenti interforze ma fino a ieri, in piena guerra fredda, importante snodo della rete Troposcatter che dalla Norvegia raggiungeva la Turchia con insediamenti non solo per la telecomunicazioni. Alcune strutture di questo imponente apparato rimangono in piedi, quasi a voler sottolineare l’eredità dei tempi andati.
La Presidente del Parco, Francesca Di Lucchio, in proposito, ha le idee chiare. Anzi chiarissime. Piazza pulita del disordine urbanistico, valorizzazione e sviluppo per l’ambiente, con l’impegno di restituire alla storia la sua dignità e fare dell’area un elemento di crescita.
Si parla sin da ora di un convegno e di una serie di iniziative per concordare con le popolazioni il da farsi, non solo nell’immediato. La Comunità del Parco dovrà a sua volta esprimersi, mentre l’Università di Napoli, con il settore della progettazione ambientale, sta lavorando sul Piano del Parco. Uno strumento indispensabile per governare il territorio e valorizzare le numerose emergenze di cui il Vulture dispone.
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