IL LAGO DEL PERTUSILLO (foto R. De Rosa - Riproduzione riservata)
I fiumi, i laghi, i torrenti una risorsa da salvaguardare e custodire. Un bene di cui forse finora non ci siamo accorti in un clima di generale disinteresse e superficialità.
Ora si tratta di recuperare il terreno perduto per ritrovare quegli equilibri che rendono questa terra davvero un unicum.
Oggi i corsi d’acqua rappresentano per altro verso un campanello d’allarme mentre i grandi stravolgimenti della natura si fanno sentire e la cronaca di ogni giorno sottolinea la gravità di certe situazioni, diventate addirittura irrecuperabili.
In Basilicata è operativo un progetto di risanamento fluviale e di ripopolamento dei corsi d’acqua.
Secondo quanto informa una nota del Dipartimento agricoltura, l’assessore Alessandro Galella ha predisposto un piano articolato per consentire a fiumi e torrenti di continuare a svolgere il ruolo di sentinelle dell’ambiente. Veri e propri custodi del territorio.
Operazione importante che riuscirà a valorizzare potenzialità di tutto rilievo, sia sotto il profilo turistico ma anche sportivo. Vaste aree attendono un investimento del genere poiché non hanno altre alternative. È l’industria della natura ad affermarsi con l’impegno delle istituzioni, anzitutto.
Trote, barbi, cavedani e lucci sono gli abitatori tradizionali dell’ambiente fluviale e lacustre, nella Basilicata di ieri e di oggi, dove la salvaguardia degli equilibri è davvero un bene imprescindibile. Sottrarre fiumi e torrenti al degrado rimane un obiettivo di grande interesse, non solo naturalistico. Ma culturale. Una presa di coscienza a tutti gli effetti.
La prima, grande intuizione risale, non a caso, a Quinto Orazio Flacco che cantava la fons Bandusiae, non certo un rigagnolo insignificante ma una sorgente che duemila anni fa aveva il suo rilievo nel panorama di questa terra, allora incontaminata.
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RispondiEliminaBravo Rocco sempre in prima fila e per le cose importanti
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