la discarica di San Sago
Una mina vagante, proprio ai confini tra Basilicata e Calabria. Il rischio di una riapertura di questa discarica, in cui finiscono da tempo rifiuti pericolosi per giunta non ancora definiti, è davvero grande. San Sago è nel comune di Tortora, ubicata sulla sponda del fiume Noce che sfocia nel Tirreno meridionale con danni largamente prevedibili per l’economia di una vasta area marina, compreso il litorale di Maratea.
Allarme tra gli operatori turistici e gli albergatori della costa che in una nota a firma di Biagio Salerno, Presidente del Consorzio lucano, sostengono l’azione intrapresa dall’Assessore all’Ambiente della Basilicata, Cosimo Latronico, volta a scongiurare l’apertura di san Sago.
“Non siamo in grado di fare previsioni sugli sbocchi della vicenda, poiché esiste già un atto amministrativo rilasciato dalla Regione Calabria. Stiamo tuttavia provando a riaprire una valutazione nel merito.” Questa la dichiarazione di Latronico.
C’è da auspicare lo slittamento di una conferenza di servizi prevista per il 28 luglio in cui sarà affrontato appunto il nodo di una eventuale riapertura della discarica stessa.
Gli uffici del Dipartimento Ambiente della Basilicata non hanno ancora ricevuto copia del progetto relativo alla richiesta di riapertura della discarica di San Sago. Un particolare non certo secondario.
Varie iniziative sono in corso da parte dei centri costieri che affacciano sul Tirreno dove cresce la preoccupazione per i rischi di un inquinamento diffuso. Il 22 luglio consiglio comunale aperto a Tortora, in provincia di Cosenza, con la partecipazione dei primi cittadini di Basilicata, Calabria e Campania.
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