domenica 3 luglio 2022

IL RUOLO DELLA BCC BASILICATA





190 miliardi in dirittura d’arrivo, grazie al PNRR. La notizia inevitabilmente sorprende, specie in relazione all'impiego di questa gran mole di denaro. 
In realtà si tratta di soldi che giungeranno a tranches, dovendo corrispondere peraltro a obiettivi precisi e imprescindibili, secondo un cronoprogramma ben definito, che fa parte delle logiche europee e non sempre in linea con le esigenze del Paese.
A questo punto inevitabile chiedersi: qual è la situazione dell’ economia locale, quale il ruolo delle banche, al centro ma soprattutto in periferia, dopo le due lunghe parentesi, il Covid prima ( non ancora esaurito) e la guerra alle porte dell’Europa.
Ci sono microbanche, ad esempio le BCC, con una mole di denaro dovuto spesso ai mancati investimenti delle imprese, ma anche al risparmio dei clienti.
La BCC Basilicata  in questo scenario ha un posto di rilievo, dato il suo dinamismo e la capacità di essere presente sul territorio,  con vari investimenti.
Teresa Fiordelisi è la Presidente di questa banca che nel 1958 vide la luce a Laurenzana, nel potentino. Ora anche nella veste di Vice Presidente di ICCREA BANCA S.P.A., la Capogruppo del primo gruppo bancario cooperativo nazionale. 
“Le Banche di credito cooperativo sono banche di comunità e vivono in simbiosi con il territorio, dovendo operare nello stretto ambito territoriale di competenza. Sono banche di relazione e di prossimità, in effetti. Questo fa sì che le BCC siano sempre vicine al territorio, anche in tempi difficili come quelli attuali, svolgendo un’azione anticiclica e di sostegno.”
Cosa le suggerisce la sua esperienza alla guida di questa Banca?

 

“Siamo banca di riferimento della Regione Basilicata, poiché abbiamo ben 12 filiali, operiamo in 54 comuni di competenza e nelle due province di Potenza e Matera. La BCC è nata nel 1958 a Laurenzana, come Cassa rurale ed artigiana.
Oggi operiamo in territori molto diversi tra loro, piazze di raccolta e piazze di impiego con diverse vocazioni produttive; non dimentichiamo le peculiarità di Matera, dove vi è una sede distaccata della Banca, e anche un altro fattore, la fusione con San Giorgio Lucano e Nova Siri intervenuta nel 2010 che ha aperto la costa jonica alla nostra operatività.”
Qual è la previsione sul credito e sull’economia delle aree di vostra competenza? 
“Non abbiamo al momento segnali negativi che indichino un deterioramento del credito, ma il perdurare del fenomeno inflativo e del conflitto russo-ucraino potrebbero determinare conseguenze sul credito in pancia alle banche, per cui monitoriamo con attenzione l’evoluzione del comparto".
Quale potrebbe essere il futuro delle Banche di Credito Cooperativo?
"A seguito della riforma del Credito Cooperativo, le BCC, pur senza perdere la propria licenza bancaria e la propria autonomia, hanno dovuto aderire a un gruppo bancario cooperativo nel quale sono assoggettate alla direzione e controllo da parte della Capogruppo. La BCC che rappresento ha aderito al Gruppo Bancario Cooperativo ICCREA, che raggruppa n.120 BCC italiane e del quale sono stata eletta recentemente Vice Presidente.
L’adesione al gruppo ha comportato, in base alla normativa europea, che le singole banche siano considerate Banche Significant, nel senso che sono tutte vigilate dalla BCE al pari delle grandi banche nazionali e internazionali, con conseguenti oneri anche burocratici, non sempre in linea con le caratteristiche di banche di minore dimensione e complessità operativa. Pur con queste complessità, il gruppo cooperativo rappresenta un elemento di forza, grazie anche al sistema delle garanzie incrociate che protegge i soci e clienti di ciascuna BCC. Per questo, come recita lo slogan del Gruppo Bancario BCC ICCREA, "UNITI SIAMO ANCORA PIU’ UNICI". 

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