lunedì 4 luglio 2022

LA TRAGEDIA DELLA MARMOLADA, UN COLPO AL CUORE DELLA "CIVILTA'"




                  


   

Una nebbiolina leggera in un giorno di febbraio di qualche anno fa lasciava scorgere la Marmolada dai campi di neve di Kurzras, dove gli sciatori sugli impianti continuavano a salire e scendere con la disinvoltura di sempre. Quella nebbiolina sottilissima era neve sollevata dal vento, in un clima in perfetta sintonia con il periodo e temperature che a mezzogiorno raggiungevano i meno venti gradi.

La montagna appariva come il gigante buono di cui potersi fidare. Nessuno avrebbe mai pensato che un giorno quel gigante potesse ribellarsi, travolgere uomini e cose, gettare nello sconforto tutti con una immensa colata di ghiaccio e detriti in grado di spazzare via finanche i sogni di chi da sempre ha visto nella natura di una bellezza struggente l’approdo per le proprie passioni.  

Quella di domenica 3 luglio, destinata a rimanere nella storia, non è soltanto una sciagura come tante che interessano da sempre le montagne più importanti. E’ qualcosa di estremamente grande, di inenarrabile, qualcosa che chiama in causa la coscienza stessa della nostra modernità  con i pregi declamati spesso a gran voce e con i difetti enormi che ora stiamo toccando con mano. Per giunta a nostre spese.

Una colata di ghiaccio senza precedenti ha messo a nudo la fragilità della natura di cui ci eravamo francamente  dimenticati perché non conveniva allertarsi più di tanto. Sarebbe stata e sarebbe tuttora necessaria una rivoluzione del modo di vivere di nazioni e continenti, di tutti, nessuno escluso. Un’idea ambiziosa ma impossibile: così vai a sradicare decenni di abitudini acquisite grazie  al progresso, con lo scopo di proteggere una natura in delirio?

Si, perché la disgrazia della Marmolada è un delirio della biodiversità, l’ultimo affannoso rantolo che prelude ad una morte certa, la sepoltura delle attese mai realizzate di una vita migliore, non meglio qualificata, ma sbandierata con estrema incoscienza. Se la casa brucia finiremo tutti in rovina, senza scampo. Scienza e tecnologia stanno purtroppo dimostrando la loro impotenza in nome della ricerca e del progresso, per giunta.   


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