Domenico Acerenza
“E’ stata una gara molto faticosa e molto bella. Un risultato inatteso. Per giunta è la prima volta che al mondiale disputo la dieci chilometri, l’unica gara olimpica per giunta, oltre a essere la più importante. Per questo il secondo posto mi soddisfa.”
Domenico Acerenza guarda ovviamente al futuro senza trascurare un dato: il rapporto con il territorio, con la realtà dalla quale proviene, Sasso di Castalda nel potentino, e che oggi, sostiene il sindaco Nardo, intende mostrargli soddisfazione e gratitudine senza escludere appunto il valore di questo giovane atleta della Polizia, una vera speranza per la Basilicata e il Mezzogiorno.
Mettere a frutto questo successo cosa vuol significare in effetti, tenuto conto per giunta che il risultato, la medaglia d’argento appunto, ha un peso non solo sul piano prettamente atletico ma serve a qualificare l’intera comunità lucana, facendola conoscere ben oltre i limiti di una piccola ma non insignificante terra del Sud. Lo sport apre gli orizzonti e riesce ad affermare scelte di tutto rilievo.
“Per mille ragioni sono stato sempre molto legato a Sasso. Tutti gli atleti, intorno ai 18 - 19 anni, in genere vanno via dalla loro terra d’origine. Per quanto mi riguarda sono andato fuori solo per ragioni oggettive, senza trascurare le mie radici e la possibilità di riconoscermi in questa realtà.
Ringrazio il Presidente della regione, Bardi, e della Basilicata Nuoto.
Sul piano tecnico e sportivo mi piacerebbe che si facessero passi avanti perché esistono tutte le condizioni per progredire in campo nazionale e internazionale. Del resto dieci anni fa c’era Rocco Potenza, un atleta di Tito arrivato primo alle Universiadi. Insomma esistono tutte le condizioni per essere davvero una regione forte. Oltretutto, il confronto con la Puglia ci dimostra che l’impegno dà i suoi frutti, eccome: quattro atleti pugliesi alle olimpiadi sono un risultato di tutto riguardo.“
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