domenica 27 gennaio 2019

IL RICORDO DEL PASSATO


                           
  


E’ la memoria del passato a rendere liberi gli uomini. Mai una vignetta, come quella sulla prima pagina del Corriere della Sera di oggi 27 gennaio, data storica, si è rivelata capace di leggere il buio dei campi di sterminio e la tragedia di un popolo di deportati.  
La memoria dei drammi del secolo scorso, che ci lasciamo alle spalle, ma anche il ricordo di tante atrocità  del presente: come si fa a far prevalere le ragioni della politica, ad esempio, sulla situazione di abbandono di bambini e di tanti emarginati, caricati sulla nave a poche centinaia di metri da Siracusa, che invocano un minimo di umanità e di protezione. Un minimo di umana solidarietà, non dico di amore per il prossimo. Sarebbe tanto.
Se la politica autorizza a ignorare cose del genere, bisognerebbe concludere che la politica è in grado di trasformarsi in un mostro. Ma per fortuna non è così. La politica ha i suoi interpreti. I suoi portavoce. Le persone che la trasformano di volta in volta in fatti e gesti concreti. E questo deve far riflettere ponendo il rispetto per la persona al di sopra delle mille strategie elettorali per la conquista di voti e di consensi.
La partita che si gioca oggi, alla vigilia delle elezioni europee, rischia di avere come prospettiva un atroce accanimento contro i più deboli. Gli indifesi. Che sono tanti, dentro e fuori dai confini del Paese Italia. Ecco perché il voto di maggio ha il valore di una scelta che si rivelerà determinante, non solo per l’Italia ma per il mondo intero. Esattamente come il ricordo di Auschwitz.  

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