venerdì 28 dicembre 2018

LA BCC BASILICATA E IL 2019



                             

LA PRESIDENTE FIORDELISI E IL DIRETTORE COSTANTINO


A piccoli passi, ma con sicurezza e impegno. Dal 1958 ad oggi la piccola Cassa rurale e artigiana di Laurenzana, che all’epoca sembrava essere una realtà minuta, tanto minuta da apparire fin troppo fragile, è diventata una banca di respiro regionale, coordinata e vigilata da un organismo nazionale l’ICCREA pronto ad aprirsi al dialogo finanche con la BCE, la Banca centrale europea. Francamente non è poco, tutt’altro.
In sessant’anni, dunque, questo istituto di credito cooperativo ha fatto molta strada che i soci riconoscono con orgoglio legittimo guardando soprattutto al domani. 
Teresa Fiordelisi, avvocato, è la presidente sin dal 1997 quando fu la prima donna in Italia alla testa di un istituto a carattere cooperativo, senza scopo di lucro, interessato sul serio a  lavorare per la gente. A mettere al servizio della comunità lucana un patrimonio tutt’altro che irrisorio, oggi destinato a superare i 40 milioni di euro con un riconoscimento che il 2019, l’anno di Matera capitale europea della cultura, saprà tradurre in operazioni concrete, con inevitabili riflessi sul territorio. 
Una risorsa, in definitiva, dalla quale ci si attende molto. Per giunta l’attitudine a guardare al mondo della cultura, dello sport e della scienza fanno della BCC di Laurenzana una piccola grande banca nel cuore della Basilicata interna. 
“C’è stato un percorso seguito con molta perseveranza in questi anni” - precisa la presidente Teresa Fiordelisi - con un legittimo compiacimento per i traguardi raggiunti volgendo lo sguardo non solo all’economia e al mondo della finanza, ma alle basi della società lucana interessata a non lasciarsi andare, ma a conquistare posti di prestigio badando anzitutto agli equilibri da rafforzare, dove già esistono, e da creare là dove mancano. 
Non è un caso se la BCC privilegia il ruolo delle donne al suo interno: sette consiglieri di amministrazione, su undici, sono infatti donne con il risultato di attribuire alla banca una indiscutibile speditezza nel suo procedere. 
Il Direttore Generale, Giorgio Costantino, svolge un ruolo di controllo costante e di stretta collaborazione con la regia, muovendosi all’interno delle varie normative e cercando di interpretare  il più possibile il rapporto tra la grande finanza e il mondo locale, che non è una sorta di assuefazione alle dimensioni minime, ma un guardare avanti giorno per giorno. 
Sessant’anni di attività febbrile sono un approdo, ma al tempo stesso l’avvio di un’attività ancor più proficua e ancor più intensa. 
L’Europa della grande finanza dista molto di qui, ma il mondo del mutuo soccorso, la banca amica, il senso di una imprenditoria a misura d’uomo sono una costante.
Superare il localismo, a partire proprio da questa banca,  rappresenta uno sforzo da non lasciar cadere nel nulla. Anzi da incoraggiare in tutti i modi. Un serbatoio di risorse in una terra che dalla cultura attende di conoscere il suo destino: mi pare questo l’obiettivo della BCC nata come banca rurale di Laurenzana e che oggi si misura con ambienti di ben altra levatura, non solo sul piano della finanza e dello sviluppo possibile. Tra l’altro se parliamo di solidarietà e di etica è questo un esempio da non trascurare.   

   

   

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