venerdì 1 dicembre 2017

CONGRESSO PD: "UN PATTO GENERAZIONALE TRA DEMOCRATICI"



Prevale il tema dell'unitá del Partito e del rapporto con gli elettori in questa vigilia del congresso del Pd lucano, in un clima più realistico, e forse politicamente più condivisibile, rispetto al polverone delle polemiche interne che si sono registrate nel corso del lungo confronto, da settimane e mesi fino a oggi. 
Era ora che si superassero velleitá separatiste in un quadro d'insieme in cui le logiche di parte debbono cedere il passo, per forza di cose e alla luce degli ultimi eventi in campo nazionale, agli interessi della gente e ai bisogni di una regione che si avvia a ottenere il riconoscimento di area pilota e di terra ricca di risorse, alla ricerca tuttavia di una attestazione non solo locale quanto nazionale e comunque di ampio respiro. Ecco la posta in gioco o, se vogliamo, il vero banco di prova per un'intera classe dirigente chiamata a misurarsi con il congresso, dopo le vicende ultime: una tappa decisiva e non un'occasione come tante altre. 
Agli occhi di un osservatore distratto e superficiale sfugge l'esigenza della Basilicata di vedere riconosciuto il proprio ruolo in una dinamica di rapporti ben più autorevole di quella attuale, con la prospettiva di una crescita in grado di coinvolgere interi settori della vita produttiva. 
Un dettaglio da non sottovalutare affatto, mentre risalta l'impegno di Marcello Pittella di restringere la forbice, rispetto a realtá ben più fortunate, e di guadagnare alla Basilicata il passaporto di regione evoluta e sostanzialmente in grado di raggiungere traguardi importanti, a cominciare dalla scelta della sede per il dibattito sui fondi europei, caduta su Matera, che rappresenta in ogni caso il segno di una svolta.
Il Pd ago della bilancia? I numeri parlano chiaro, senza per questo volere ipotecare il futuro, ovvio. Sicchè il congresso dei democratici rappresenta un evento dal quale dipende molto del domani della Basilicata. 

Mario Polese, anzitutto quali le scelte da compiere per dare nuova linfa al centro sinistra. La segreteria non è  semplicemente un incarico politico  fine a sé stesso, ma implica risvolti ben più rilevanti.

"Non è facile affrontare la sfida della candidatura alla segreteria del Pd, raccogliendo l’eredità di Antonio Luongo e degli altri amici e compagni che lo hanno preceduto. Per me è una prima volta, sono nuovo della politica, per questo la vivo con grande senso di responsabilità ma anche con l’entusiasmo che solo la buona politica sa regalare.  Chiunque sarà eletto segretario, dopo le primarie di domenica 3 dicembre, dovrà necessariamente puntare a rigenerare il Pd, a coinvolgere le tante comunità democratiche che nei territori non hanno mai smesso di discutere di futuro e buona politica, dagli amministratori locali, dagli iscritti e dagli elettori che sono la vera linfa vitale del nostro partito. Il Pd è la più grande comunità politica lucana, è alla guida della Regione Basilicata e di molti altri enti locali, per questo ha bisogno di riabilitare i propri luoghi democratici di discussione e decisione, dove il confronto tra idee, progetti e visioni, diventa fondamentale per la scrittura di nuove politiche volte al bene comune."

In questi giorni Mdp ha rinunciato a un dialogo con il Pd. In Basilicata è possibile ricucire un rapporto che abbia riflessi sulla prospettiva, per favorire sviluppo e salvaguardia delle risorse esistenti? 

"Seguo con molto interesse le dinamiche politiche nazionali, sono importanti per capire quale sarà il possibile quadro entro il quale il Pd dovrà lavorare per costruire proposte politiche, programmi e alleanze. Io sono dell’idea, e l’ho ribadito più volte in questa campagna congressuale, che è fondamentale ritrovare i valori e le idee che ci uniscono, cercando di smussare il più possibile gli aspetti che ci dividono. Per quanto riguarda la Basilicata, io ho lanciato la proposta di realizzare un vero e proprio patto generazionale all’interno del centrosinistra. Dobbiamo riconnettere positivamente tutte le forze politiche che compongono il centrosinistra e scrivere insieme quello che sarà il programma elettorale con il quale ci candideremo per le prossime elezioni regionali. Le forze democratiche e progressiste di questa regione devono tronare a stare insieme, così come fatto nel passato. Con un Pd forte ed un centrosinistra solido sarà possibile affrontare le sfide elettorali, che coi vedranno contrapposti alle forze populiste ed irresponsabili che giocano sulla rabbia dei cittadini senza avanzare proposte concrete credibili. Il fallimento delle loro amministrazioni è sotto gli occhi di tutti. Tra le prime cose che farò, se sarò eletto segretario, chiamerò Roberto Speranza, leader di MDP, per riannodare il dialogo politico.

Il PD è un partito di grandi tradizioni. I suoi scenari spaziano dai giovani alle più importanti questioni del momento. Sicché il segretario, che sarà indicato dalle primarie in Basilicata, non potrà non tenere conto di tutto questo e dovrà anzi esprimere al massimo una forte capacità di governo del Partito democratico, a livello locale ma anche in un rapporto positivo con il quadro nazionale. Parte di qui la vera rivoluzione.

"Un partito come il nostro deve saper contemplare al suo interno tutte le diverse sensibilità che lo animano, avendo come punto di riferimento i valori e le storie sui quali è stato fondato, ma guardando al tempo nuovo che si apre. Il lavoro del segretario regionale, compito non semplice in un periodo in cui la politica stenta ancora a ricostruire un rapporto positivo con i cittadini, dovrà concentrarsi necessariamente sul fare sintesi tra posizioni diverse e legittime ambizioni politiche. Ma tutto ciò non basta. In questi anni il Pd non ha fatto altro che guardarsi allo specchio, ora è il tempo di aprire la finestra e guardare al paese reale, che chiede alla politica più diritti e opportunità. E’ da qui che bisogna partire."


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