giovedì 1 ottobre 2015

SASSO CASTALDA, TRA SOLIDARIETÁ, SCIENZA E AMBIENTE



Il sogno di Rocco Perrone, sindaco-medico di Sasso Castalda, è di fare di questo borgo di montagna un "rifugio" di tutto pregio. La casa idonea per chi vuol vivere bene e  respirare l'aria pulita delle enormi faggete disseminate sulle pendici del Pierfaone, a cavallo tra la  Valle dell'Agri e il potentino, nella Basilicata interna.
Non solo. Perrone intende trasformare Sasso in una porta privilegiata del Parco Nazionale dell'Appennino lucano facendo leva sulla solidarietà verso i giovani, ma anche verso persone anziane bisognose di affetto e non solo di cure mediche. Un parco, ripete, può essere anche una fucina di umanitá. Anzi deve esserlo.  
Il binomio salute natura è per il sindaco inscindibile. Oltre a rappresentare un sicuro elemento di crescita per il territorio.
 Non a caso il Comune ha bandito,  molti mesi addietro, una gara per dare in gestione una  struttura ai margini dell'abitato, praticamente giá quasi pronta a ospitare un certo numero di anziani e qualche giovane con problemi di natura psichiatrica, di quelli che i paesi dell'area vorranno inviare a Sasso. Il disagio giovanile spesso si traduce, nelle anonime periferie della Basilicata, in un sorta di squilibrio psichico da non sottovalutare. Con conseguenze finanche imprevedibili.
Ad aggiudicarsi la gara per mettere in piedi questa struttura, socio assistenziale, un imprenditore potentino che presiede delle cooperative sociali impegnate ad assistere e curare anche dei disabili, alcuni dei quali giá recuperati addirittura alla normalitá, si sente dire. Bisogna poi intendersi sulla "normalitá", ovvio.
A quanto è dato sapere i giovani da ospitare a Sasso saranno in numero limitato rispetto agli anziani, secondo un protocollo firmato agli inizi dell'estate, al quale ha fatto seguito recentemente una ulteriore intesa per l'avvio dei lavori di adeguamento della struttura che ha ricevuto parere favorevole dalla Asp, l'Azienda sanitaria locale. 
Ci sarebbe da attendersi  scelte importanti, anche per l'occupazione in zona ma in giro c'è un certo scetticismo.
Sindaco Perrone, come stanno esattamente le cose. Quali le prospettive per Sasso?  
 "Quella che dovrá ospitare anziani e giovani è  una struttura destinata a una duplice funzione, nelle intenzioni dell'impresa. Una ricettivitá per una decina di anziani: su questo ho delle perplessità perchè dieci anziani non bastano a coprire le spese e a produrre un reddito adeguato. Poi nel progetto è prevista  una parte dedicata a un centro di accoglienza diurno per giovani con difficoltá psichiatriche. Certo bisognerà vedere ed esaminare nel merito l'idea progettuale. Nel giro di un anno  questa struttura dovrebbe entrare in funzione. Il dato è abbastanza certo."

Sasso  ha vari obiettivi, tutti di qualitá. Non certamente pochi ma che consentono di guardare avanti con una buona dose di fiducia. Si riuscirà a vincere la sfida? 

"Sasso vuole essere un ponte ideale  con il Parco nazionale che abbiamo di fronte, il Cilento. In che modo? Anzitutto con un borgo che abbia  i requisiti per rappresentare da solo una entitá ricettiva con caratteristiche non solo architettoniche ma anche concrete di un certo rilievo.
Abbiamo poi immaginato di realizzare un serie di sentieri tematici, ispirati a vari argomenti. Pensiamo anzitutto al sentiero della legalità, che oltre a dare la dimensione di un omaggio a Mimmo Beneventano, un giovane medico originario di Sasso, e al suo sacrificio ( fu ucciso a Ottaviano per mano della camorra) vuole esplorare tutte le tematiche legate alla biodiversitá da mettere adeguatamente in risalto, come un elemento di primo piano.
Il percorso geologico turistico: un sentiero che s'impone per rigore scientifico, progettato con l'universitá della Basilicata che dá la dimensione dei dati emergenti sul piano della geologia, mettendo insieme turismo e scienza, in effetti.
Senza considerare poi l'effetto richiamo del Ponte tibetano (il ponte alla luna) come lo abbiamo definito. I lavori dovranno iniziare tra non molto."

Ci si sta muovendo anche sui collegamenti con realtá esterne. In che modo?

"Stiamo puntando molto sulla possibilitá di non perdere l'occasione della via Francigena meridionale e della via Micaelica, per costruire delle tappe nel cuore del Parco. 
Sasso una terra di sentieri in armonia con la natura e la storia. 
Questa realtá è oltretutto al centro di numerose sorgenti, un patrimonio di grande valore. Le sorgenti del Basento e quelle del Melandro. Vogliamo far capire quanto sia importante poter disporre di questa risorsa che dovrá tradursi in un attrattore anche di natura turistica, perchè no.
Insomma una ricostruzione di tradizioni storiche, antropologiche, enogastronomiche e geografiche.
Il nostro intento è anche quello di valorizzare la funzione naturale di Sasso. La via Francigena, da Roma a Brindisi, e la Via  Micaelica, da Roma a Monte Sant'Angelo sul Gargano, passano entrambe per questo lembo di terra. Cosa che costituisce per noi un forte elemento di valorizzazione dell'ambiente e di una realtá in grado di guardare con sicurezza a un futuro diverso. Con un apporto significativo, immagino, anche per il  destino del Parco nazionale dell'Appennino lucano Val d'Agri Lagonegrese." 

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