giovedì 29 ottobre 2015

IL CASO SASSO CASTALDA NEL DIBATTITO SULLE COOPERATIVE SOCIALI



                                  
         La sede della nuova struttura per anziani e giovani a Sasso Castalda (Potenza)

Si ritorna a parlare di cooperative, soprattutto di cooperative sociali. Dall'estate a oggi la Regione Basilicata ha predisposto una serie di piani di intervento nel settore che vanno nella logica del rispetto delle esigenze del momento e delle varie realtá, diverse da luogo a luogo, precisa la professoressa Flavia Franconi, responsabile della sanitá lucana, farmacologa e docente universitaria. 
"0ccorre una stretta collaborazione tra settore sanitario e sociale. Dobbiamo fare interagire le nostre strutture sanitarie con i problemi veri, con la domanda del giorno per giorno. Non debbono prevalere le strutture in quanto tali - precisa inoltre la Franconi - ma bisogna che tutto sia orientato verso la realtá del momento. Verso la gente, verso gli utenti." 
Insomma non una cooperazione qualunque essa sia, ma strettamente collegata alla qualitá della domanda e ai bisogni dei vari luoghi. 
Un interrogativo si pone per una nuova struttura, che dovrebbe entrare in funzione nel giro di alcuni mesi a Sasso Castalda, un paese del potentino tra la Valle dell'Agri e il massiccio del Pierfaone, in pieno Parco nazionale dell'Appennino lucano Val d'Agri lagonegrese. 
L'accordo con il comune, che non soddisfa tra l'altro pienamente le attese dello stesso sindaco Rocco Perrone, prevede la possibilitá di un centro per l'assistenza a persone anziane, ma autosufficienti, e un punto di cura per giovani  che necessitano di interventi di natura psichiatrica.
In tutto questo non sembra esserci ancora una scelta definitiva nè un orientamento preciso, anche in relazione al numero degli assistiti. Tra l'altro, nel caso di Sasso, non è dato sapere se a gestire la struttura saranno direttamente le cooperative o, piuttosto, l'imprenditore che figura essere il presidente delle stesse, ma in realtá agisce e si muove in prima persona, autonomamente. Liberamente.  Insomma, una specie di "deus ex machina".
Oltretutto, Sasso vede in questo centro che dovrebbe sorgere in locali del Comune non solo un impulso all'occupazione quanto il fiore all'occhiello per qualificare il suo ruolo di porta ad ovest del Parco nazionale, con riflessi sulla qualitá della vita e sul futuro della comunitá. 
Al momento attuale massimo silenzio sulle scelte da compiere o su quelle giá fatte con le dovute cautele.
Sulla questione interviene anche Rino Cardone, componente dell'osservatorio regionale del volontariato.
"Cooperative ed imprese sociali svolgono un ruolo determinante nella gestione dei servizi. Esse rappresentano quello che si definisce il terzo settore: un comparto parallelo alle organizzazioni non lucrative di utilità sociale. È fondamentale che si stabilisca un ruolo sinergico tra questi due mondi basati sulla partecipazione e sulla condivisione. A questo riguardo le Onlus garantiscono un alto profilo etico e morale. Lo stesso vale per il terzo settore. " 


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