lunedì 7 settembre 2015

CAMUSSO: RICOSTRUIRE UNA BASE DI EQUITÁ E DI GIUSTIZIA


                                 
                         SUSANNA CAMUSSO (foto R.De Rosa)


Molti segnali oggi indicano svolte  non previste. O, in ogni caso, tali da segnare un'epoca. Svolte radicali simili a cambiamenti profondi dai quali non si ritorna al passato.
Le migrazioni sono al primo punto, giacchè rappresentano non solo un fenomeno, ma un autentico mutamento di rotta nell'assetto della societá internazionale. Che si sta trasformando senza volerlo e senza riuscire a prevederlo con la stessa rapiditá con cui si verifica.
Altro punto cardine di questo cambiamento in atto, destinato ad avere una lunga durata, é il ruolo del movimento sindacale in Italia. 
Susanna Camusso, segretario generale del più grande sindacato, lo conferma assumendo un atteggiamento per quanto di contrapposizione netta nei confronti del grande padronato e del Governo ma tuttavia evitando il muro contro muro. 
Intervenendo a Potenza alla due giorni della CGIL sulle questioni del precariato e del lavoro, la Camusso valuta  con pacatezza gli orizzonti che si delineano all'indomani della riforma varata dal Governo. 
Attenta ai mutamenti in atto, in modo da delineare un nuovo ruolo guida del movimento che dirige, con tutte le difficoltá del momento.  Non si tratta di cambiare pelle, quanto di avere un diverso approccio con i problemi sul tappeto. Di adottare nuove strategie. E di dare risposte all'altezza della posta in gioco, per esorcizzare il rischio che il sindacato possa vedere vanificati ruoli tradizionali e funzioni storiche, addirittura.
"Da quello che abbiamo capito si vogliono utilizzare controlli a distanza, con mezzi elettronici, dei lavoratori con forme di compressione dei diritti e delle certezze. Si è determinato il fatto che chi è entrato prima ha delle condizioni, mentre per i giovani ci sono soltanto incertezze."
Renzi  Cernobbio ha parlato  di 236 mila nuovi posti di lavoro e naturalmente dei precari in corso di sistemazione. Le cifre hanno tuttavia il loro peso. Non crede?
"Si è riusciti a recuperare una parte dei posti di lavoro persi nel corso della crisi. Siamo tornati a livelli di disoccupazione di metá del 2014. Il che significa che tutto ciò che è stato perso è ancora tutto da recuperare. Non solo. Sono molto prevalenti forme di precariato  in tutti i settori. Credo che sia sbagliato raccontare che la ripresa è giá arrivata."
In passato il sindacato in una situazione del genere avrebbe promosso una strategia di lotta forte e marcata. Oggi invece come ritiene di doversi muovere?
"Bisogna avere un piano del lavoro ben definito e sapere quali scelte il governo e le parti datoriali intendono compiere, guardando al Paese, alla sua cultura, alle tante fonti di lavoro. Bisogna utilizzare la leva fiscale da un lato e le pensioni dall'altro per ricostruire una base di equitá e di giustizia che mancano."
Perchè Renzi ce l'ha con il sindacato. Non mi pare ci siano molti altri esempi analoghi negli anni in cui il centrosinistra ha governato il Paese.
"No, esempi di questo tipo non ce ne sono. Certo se si agisce in termini di compressione del lavoro per avere il consenso dei banchieri e delle imprese è difficile poi avere buone relazioni con il mondo sindacale e discutere con il sindacato." 

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