martedì 22 settembre 2015

LA VEGLIA PER PADRE PIO



E' in corso, mentre scrivo questa nota, a San Giovanni Rotondo, sul sagrato della chiesa nuova, la veglia di preghiera per l'anniversario del trapasso di Padre Pio, che cade alle 2,30 del 23 settembre. Vi partecipano fedeli giunti nella cittá del foggiano da tante parti d'Italia. Dal Nord come dal Sud.
Un'autentica testimonianza di amore per il grande figlio di Pietrelcina che continua a far parlare di sè il mondo intero grazie alla sua umiltá, alla sua fede. Alla sua dedizione al Cristo Risorto e all'umanitá che ha cercato in tutti i modi di liberare dal peccato e di redimere, lottando contro il male e la sua espressione più diretta. Satana.
Il pensiero profondamente cristiano e l'opera quotidiana fanno del santo Frate un esempio di vita e di straordinaria povertá materiale, ma di vera ricchezza dello spirito al quale San Pio, sin da bambino, dedicò la sua luminosa esistenza.
Il vero miracolo, compiuto dal nulla, rimane tuttora Casa Sollievo della Sofferenza, l'ospedale in cui scienza e fede si uniscono. L'ospedale che da sempre ha visto nel volto del povero l'immagine del Cristo.
Proprio in questi giorni Casa Sollievo si è dotato di una modernissima struttura di medicina rigenerativa, un approdo della scienza al quale si rivolgono fiduciosi gli sguardi di pazienti e di strutture altamente qualificate, in Italia  e all'estero.
Alle 2,30 di quel 23 settembre 1968 Padre Pio concluse il suo percorso terreno per varcare la soglia di quel mondo soprannaturale di cui è sempre stato una concreta testimonianza. Ad assisterlo, oltre ai confratelli, c'era il suo discepolo, il dottor Giuseppe Gusso, primo direttore sanitario di Casa Sollievo che raccolse le ultime parole del santo Frate: Gesù Maria, Gesù Maria.

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