sabato 24 agosto 2013

ITALIA "ROVESCIATA" PREDA DELLE CRISI INFINITE




Che il mondo sia "rovesciato", per usare una espressione del direttore di Repubblica, lo si nota non da oggi. Si sta frantumando, tanto per cominciare, un governo di larghe "intese" mentre il Paese chiede stabilitá, sicurezza e soprattutto futuro. Un'alleanza impossibile diventata praticabile e possibile, solo per aprire le porte alla fiducia e alla ripresa, sta diventando di ora in ora  un ricordo di un passato recente, mentre le ragioni della politica finiscono per prevalere sul rischio concreto di una perdita di quota improvvisa e irreparabile a danno dei più deboli. 
Le ragioni di una crisi, che sembra ormai imminente, a  questo punto contano molto poco, direi nulla. Tra giorni, se ciò dovesse accadere, saremo a registrare inevitabilmente i primi minacciosi contraccolpi. Intanto non ci si rende conto che il Paese è assediato da un fenomeno di una gravitá inaudita e senza precedenti. Un fenomeno tuttavia previsto dagli osservatori internazionali e non da oggi: gli sbarchi sulle coste italiane di un esercito di persone in fuga dalla guerra, dalla fame, dalle malattie, dai disastri sociali e umani. In fuga dalla desolazione che rappresenta il male peggiore per quella parte dell'umanità condannata a sopravvivere a una vita di stenti.
Le coste della Sicilia sono il punto di approdo per  migliaia di profughi che vorrebbero  guardare al loro domani ma non riescono. C'è frattanto chi tenta di chiamare in causa l'Europa cercando di sottolineare la necessità di un suo massiccio  e quotidiano coinvolgimento. Ancora purtroppo inesistente, se non impossibile stando così le cose. 
Solo tentativi, nient'altro.  Mai un'azione pressante. Mai una iniziativa forte e straordinaria per strappare impegni precisi per un effettivo coinvolgimento delle realtá eropee  finalizzato ad affrontare i nodi di una crisi che da tempo tiene l'Italia in una morsa.
Il costante e inutile riferimento all'Europa, diventato molto simile a una mera esercitazione teorica, è un'altra clamorosa dimostrazione di quanto l'obiettivo sia considerato irraggiungibile. Ma con quali conseguenze? Difficile dirlo. Certo conseguenze che potrebbero diventare dilanianti, fino a esplodere, a cominciare dalla massiccia presenza dei profughi non solo in Sicilia, senza escludere sviluppi di ogni genere. 
Un esodo biblico che interessa questo Sud, altro che rovesciato. Ignorato, tradito e, perchè no, illuso dal gran parlare di certi meridionalisti e non solo. Ma anche di politici, economisti, esperti dei temi dello sviluppo ecc. Personaggi con tanto di dottrina in testa, buoni a esibire il loro passaporto culturale, ma capaci alla fine di vendere fumo e inutili promesse. 

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