giovedì 29 agosto 2013

DOVE SONO FINITI "I FILI DELL'AMORE?"



Qual è il destino di tanti bambini, figli di profughi, di gente che perde la vita in mare per guadagnare un luogo sicuro, lontano dalle guerre, dalla desolazione, dalla fame e dalla morte? Gli sbarchi di clandestini sulla coste siciliane ripropongono questo argomento angosciante al  quale non sapremo mai fornire risposte precise ma non per incuria o  incapacità di far luce sugli eventi, quanto perché non esistono statistiche attendibili, che facciano piena luce sul grave fenomeno. 
Anche altrove, per la veritá, il problema non viene affrontato: mi riferisco al libro presentato dal centro adozioni di Sant'Anna a Potenza, "I fili dell'Amore" durato solo un giorno, seppure, il giorno di metá  giugno 2013, festa delle adozioni con famiglie e bimbi adottivi che circolavano per le strade della cittá fieri dell'evento, in un clima rassicurante, cui ha fatto da sfondo il tradizionale pranzo  tra i faggi di Sellata Pierfaone. Un momento conviviale in cui, a quanto si apprende, si è discusso di tutto, finanche dell'edizione 2014 giá per buona parte messa in cantiere.
Un libro testimonianza che andrebbe ripreso, analizzato a fondo, in modo da richiamare su di esso attenzione e dibattito. Dispiace che sia finito nel cestino delle cose inutili o, peggio, nel dimenticatoio. La comunitá di Sant'Anna che ha prodotto il libro, curato  da don Franco Corbo e da Donata Larocca, farebbe bene a valorizzare un lavoro che fa riflettere, soprattutto oggi, nel momento in cui il fenomeno dei bambini privi di genitori è quanto mai grave e per molti versi irrisolvibile.  Drammi umani che si aggiungono ad altri drammi, spesso individuali e perciò stesso senza risposte.

Su questo concorda Anna Miliotti, esperta in materia e autrice della prefazione al lavoro che si dice disponibile a partecipare a un dibattito del genere, che dalla Basilicata possa interessare altre realtá del Paese e non solo.
Sarebbe quantomeno auspicabile che la Comunità e il Gruppo Volontariato e solidarietà di Sant'Anna riuscissero  a dedicare una intera stagione del loro impegno per affrontare questo nodo, mentre la predicazione di don Franco,  attenta ai problemi sociali, sarebbe opportuno che si occupasse di un tema di questa portata, ma non per un semplice  gesto di facciata nei confronti della società che soffre e degli emarginati, quanto per una vera esigenza umana, e, perchè no, soprattutto cristiana. Questo è il Vangelo di Papa Francesco. Questo il cristianesimo del terzo millennio chiamato a riflettere sul flagello delle guerre e sulla desolazione che colpisce tanti uomini. Molti di più di quanti si possa immaginare, stando in una casa confortevole o intorno a una tavola imbandita, sulla quale c'è di tutto. Davvero di tutto,  ma dove spesso mancano proprio i fili dell'amore. 

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