venerdì 9 settembre 2011

IL 9 SETTEMBRE DEL 1943

9 settembre 1943. Una data che non può sfuggire alla memoria storica e al ricordo di ciascuno. 
Ricorre oggi l'anniversario dei bombardamenti di numerosi centri, soprattutto del Sud, da parte delle forze Alleate. Potenza, all'epoca piccola cittadina di provincia, fu letteralmente rasa al suolo dalle bombe lanciate da quaranta Fortezze volanti americane provenienti da Sud Ovest e che poi virarono verso Nord Est - secondo il racconto di alcuni testimoni - andando a bombardare la sede dell'Ospedale San Carlo dove morirono il dottor Antonio Lerro e alcune suore. 
Gli alleati ritenevano che in alcuni edifici del centro storico della città e nella Caserma Lucania fossero asserragliati i nazifascisti. Informazioni del tutto errate di una intelligence anch'essa allo sbando, dopo un 8 settembre tragicamente convulso. 
Ma la Basilicata ha una ragione in più per ricordare quella data. Tra i primi a fronteggiare l'ingresso a Roma dei tedeschi, con un eroico gesto, fu un ufficiale della Guardia di Finanza, Giuseppe Massaioli, lucano di Vietri di Potenza, uomo dei servizi segreti militari che sparò ripetutamente diversi colpi di moschetto all'indirizzo di una colonna di tedeschi. Un primo, importante episodio della Resistenza che non può essere cancellato. Massaioli dal 1962 al 1964 è stato Comandante Generale delle Fiamme Gialle. Un motivo di orgolio per questa piccola, ma non insignificante, regione del Sud. 
                                                                                                              Rocco De Rosa  


     

1 commento:

  1. Al Dr.Rocco De Rosa
    Leggo con piacere il suo testo riguardante Giuseppe Massaioli, un personaggio lucano finora ignorato. Sì, il 9 settembre ’43 salvò Roma dall’occupazione dei tedeschi. Episodio, anch’esso finora ignorato, che ebbe, però, conseguenze importantissime. Fu Comandante Generale della Guardia di Finanza. Prese parte alla campagna di Russia e dopo la catastrofe del Don fu lui che condusse in salvo, attraverso la steppa sovietica, i superstiti della divisione Cosseria. Molti di quei ragazzi non ritornarono alle loro famiglie.
    La sua lotta di liberazione dai nazifascisti non si fermò all’episodio del 9 settembre ’43.
    Il 25 settembre successivo G. Massaioli raggiunse, a piedi e febbricitante, Potenza. Chiese al Comando della divisione Canadese, che si era lì sistemato, di essere arruolato nei loro reparti per combattere i tedeschi. Lo orientarono, invece, a Brindisi, dove la Special Forze lo avrebbe certamente utilizzato. Lì, infatti, rimise in piedi la sezione Calderini dei servizi segreti ed impiegò oltre 150 missioni, pericolosissime, nel territorio occupato dai nazifascisti. Quelle missioni perseguivano compiti di raccolta informazioni, di sabotaggio, di supporto ai Patrioti, ossia ai Partigiani.
    Sono questi alcuni spunti da me trattati nel volume che ho dedicato al personaggio: “GIUSEPPE MASSAIOLI – Soldato della Resistenza”, (presentazione del prof. Gianpaolo D’Andrea, prefazione del Comandante Generale della Guardia di Finanza Roberto Speciale). E’ stato presentato a Roma dal Prof. Massimo Rendina, partigiano. Le sue spoglie riposano nel cimitero di Tricarico. Lì, in un giardino comunale, una lapide lo ricorda ai suoi compaesani che lo stimarono sempre. Nacque a Vietri di Potenza, il paese della madre.
    Geremia Giura
    Bari, 12- 10-2011

    – Bari, V.le JF Kennedy, 64 – 080/5614811 – Geremgiu@tin.it

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