giovedì 8 settembre 2011

270 MILA LUCANI CHIEDONO IL BONUS CARBURANTE

Secondo informazioni di fonte parlamentare sono oltre 270 mila i lucani che hanno chiesto finora di poter fruire del bonus carburante, una forma di risarcimento, per quanto ancora parziale, dovuto alla presenza sul territorio della Basilicata delle trivelle delle compagnie petrolifere. 
Un primo passo, un passo importante: questo il commento dei parlamentari Cosimo Latronico e Vincenzo Taddei all'iniziativa, sottolineata anche dal Sottosegretario Guido Viceconte. 
Un dato è certo. Il bonus carburante rappresenta l'apertura di un dialogo direttamente con i cittadini che vivono la vicenda del petrolio e sono i diretti protagonisti dei momenti problematici, e spesso senza risposta, legati alle evidenti trasformazioni ambientali e allo sfruttamento del sottosuolo, da parte dei colossi del petrolio, soggetto solo ed esclusivamente a leggi ben definite. Si tratta ora di capire se questo dialogo potrà proseguire in futuro e se il nuovo "protagonismo" può tradursi in un confronto permanente con il popolo della Basilicata e, di conseguenza, in una forma ben più articolata e produttiva di presenza vera delle istituzioni soprattutto sul terreno della salvaguardia della salute e dei diritti sacrosanti dei cittadini utenti. 
Un terreno difficile sul quale si sta muovendo non da oggi il parco dell'Appennino lucano, chiamato a svolgere un ruolo di garante e di guardiano della integrità di una fascia di territorio ben più vasta di quanto si possa immaginare. Integrità dalla quale dipende, intendiamoci, il futuro di una fetta importante della Basilicata se non proprio dell'intera regione e addirittura di buona parte di quel Sud, definito con poca generosità e scarso realismo, soprattutto, parassita e improduttivo. 
Del resto, a ben riflettere, il confronto con la gente  non è fine a sè stesso. Configura un diverso stile di vita e una logica differente dei rapporti tra cittadino contribuente (che paga le tasse) e i magnati del petrolio. 
Su questo terreno si giocherà d'ora in avanti la partita della Basilicata che non può essere terra di conquista perchè non appartenente a nessuno. O, meglio, affidata esclusivamente all'andamento e alla domanda dei mercati che pesano e contano, a loro volta portatori di interessi miliardari, a fronte dei quali il sette o il dieci per cento del valore delle royalties diventa semplicemente risibile.       
Le 270 mila domande aprono una fase nuova? C'è da sperare di sì con una briciola di ottimismo non certamente fuori luogo che è del resto nei fatti e nelle cose. Lasciamo al passato il pianto delle donne lucane vestite di nero, e con i lunghi scialli, che attribuivano a un fato sciagurato l'atavica miseria e la povertà di questo Sud, considerato privo di futuro.  
                                                                             Rocco De Rosa      

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