mercoledì 14 settembre 2011

GIORNALISTI, PARLATE DI AMBIENTE!

Ave aqua, fons vitae, morbis inimica. Questa l'epigrafe scolpita sulla fontana terminale dell'acquedotto dell'Agri, a Scanzano jonico, nei primi anni Trenta. Un'opera gigantesca per l'epoca, con una portata di 7300 metri cubi al giorno, costruita nel pieno rispetto dell'ambiente e per far progredire una fetta del Sud arretrata e in attesa di sviluppo. Ma, ciò che più conta, un lavoro realizzato in nome di una cultura ambientalista delle istituzioni, quanto mai viva e sentita sin da allora. Non solo sbandierata per acquisire meriti. 
Oggi, a distanza di tanti anni e nell'era del terzo millennio, quella cultura viene riproposta da un corso di formazione diretto ai giornalisti ma non solo, per iniziativa della Sede Rai della Basilicata e, in prima persona, dal suo direttore Fausto Taverniti. Un corso di respiro nazionale che avrà inizio oggi 19 settembre a Rotonda, il cuore del Parco del Pollino, e si concluderà il 23 con una serie di lezioni su tematiche legate alle vicende del momento, alle foreste e ai mutamenti  climatici che incutono terrore in tanti popoli e non fanno dormire sonni tranquilli al Presidente Obama. Cataclismi e uragani in  agguato dimostrano che la natura si ribella. Starei per dire finalmente, dopo tanta disattenzione e un mare di abusi di tutti i colori. Per non parlare poi del nucleare. 
Animatrice del corso la professoressa Aurelia Sole della facoltà di ingegneria dell'Università della Basilicata che insieme ad altri nomi di spicco nel mondo scientifico, illustrerà come stanno realmente le cose a chi deve comunicare ai lettori e ai telespettatori un messaggio difficile. Forse impossibile da trasmettere a chi ha, in ogni caso, diritto di sapere. I cittadini utenti, la gente, i giovani. La popolazione, insomma. 
Aurelia Sole sarà affiancata da altri nomi illustri, ma ci sarà anche chi, come Franco Mattia,  per lunghi anni ha seguito la piaga degli incendi a livello nazionale all'interno del Corpo Forestale dello Stato, mitica istituzione per le risorse che ha offerto al Paese da sempre. Mattia non è solo un  esperto, ma un cultore della natura, non per un puro fatto sentimentale, quanto per convinzione scientifica e per vocazione, oserei dire. Non solo per mestiere, per capirci.
Tema del corso, il rapporto tra scienza e informazione, giacchè di questo si tratta in ultima analisi. Un invito ad affrontare questo nodo che parte, non a caso, proprio dalla Rai, sull'onda di una tradizione di cui Taverniti è stato testimone e protagonista, sviluppatasi dal Cadore  fino a toccare Perugia e ora il Sud. 
Il patrocinio del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti ha il valore di un'adesione non di facciata a questo progetto. Altrettanto rilevante è l'impegno dell'Enel, del Ministero dell'Ambiente, del Ferpi, dell'Università e della Regione Basilicata, ma anche di altri organismi che all'informazione attribuiscono una funzione guida. In una società che non può affatto permettersi di essere disinformata e sonnolenta.
                                                                       Rocco De Rosa   

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