Una delle cime del Vulture in primavera (foto De Rosa - riproduzione riservata )
Un percorso ad ostacoli. Solo così può essere definito il tormentato iter che ha caratterizzato finora l’attività della Presidente del Parco naturale regionale del Vulture, Francesca Di Lucchio, a seguito di una serie di ricorsi tutti orientati in un’unica direzione: sostenere la presunta illegittimità della nomina e, di conseguenza, bloccare l’attività di gestione della più importante area protetta regionale. Importante per le sue risorse, la sua storia, il suo passato e il presente che fanno di questa realtà davvero un unicum, non solo per la Basilicata.
Lo sostiene autorevolmente il TAR, a seguito di vari ricorsi, rigettati perché ritenuti infondati dai magistrati del Tribunale amministrativo regionale della Basilicata.
Ora, dunque, si volta pagina. Inizia il cammino verso la valorizzazione di questo territorio, purtroppo finora ignorato e considerato spesso soltanto area da pic nic da migliaia di turisti di Pasquetta e Ferragosto, ma non solo, ridotto a un accumulo di tonnellate di rifiuti abbandonati in modo indecente ai bordi dei due laghi, una vera perla per l’intero Mezzogiorno, sfigurata fino all’incredibile.
Si aprono dunque nuovi orizzonti. Lo sostiene la Presidente Di Lucchio, finalmente legittimata a ricoprire questo ruolo. Certo, molto dipende dal grado di coesione dei sindaci dei centri dell’area e dall’interesse delle popolazioni. Un parco, qualunque esso sia, non può non avvalersi del contributo responsabile dei diretti protagonisti, partendo dalla convinzione che il Vulture è comunque un valore aggiunto di grande pregio da salvaguardare a tutti i costi in un ambito decisamente vasto.
Tra l’altro, mentre scrivo queste note apprendo di un importante obiettivo, vale a dire il rilancio del Premio letterario Giustino Fortunato sostenuto dal Circolo Sociale di Rionero e dall’Archeoclub. Anche questa una tappa essenziale nel percorso del Vulture che si accinge a vivere una stagione ricca d’interesse nella speranza di superare vecchie e nuove resistenze. Vecchi e nuovi ostacoli.
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