Forestali nel Pollino |
Più di 3500 uomini e donne impegnati per difendere il territorio della Basilicata. A tanto ammonta il numero degli occupati che dedicano il loro lavoro per ristabilire e, se necessario, migliorare il quadro degli equilibri naturali seriamente minacciati in una piccola regione ma con dati spesso significativi sullo stato dell’ambiente.
I 3500 sono una platea composta da ex lavoratori delle industrie, ex operatori dei Parchi nazionali, ex di altri settori in crisi oggi confluiti in questo grande progetto che include sia la manutenzione degli alvei dei fiumi, sia la tutela dei costoni delle montagne e delle valli con particolare riguardo alla biodiversità.
Argomento fino a ieri considerato alla stregua di un’ordinaria amministrazione mangia quattrini. Ma oggi largamente rivalutato alla luce della immane sciagura di Ischia e di vari eventi che hanno messo a nudo quella disattenzione imperdonabile nei confronti di un ambiente spesso fragile e pericoloso per il territorio e per chi lo abita.
Fiumi di fango scesi a valle in pochi minuti, in uno scenario di morte e distruzione totale di un paesaggio nobile per tradizioni, cultura e non solo. Per la sua bellezza. Per la sua gente. Casamicciola è in ginocchio.
“Un’attività protettiva dei vari ambienti montani, con l’obiettivo di garantire anche la vigilanza sul suolo con l’occhio rivolto al capitolo idraulico forestale, di primaria importanza”.
Sintetizza così le finalità del Consorzio di Bonifica della Basilicata il Commissario straordinario Giuseppe Musacchio.
“Migliaia di chilometri di strade, ieri di competenza delle Province, oggi non più, sono in uno stato di abbandono con riflessi notevoli sugli equilibri ambientali in caso di piogge o di eventi atmosferici estremi.
Occorre attrezzare la manodopera di cui disponiamo, integrarla, metterla in condizione di operare al meglio, anche con l’impiego di mezzi meccanici ricorrendo a una formazione adeguata, in linea con le esigenze crescenti del nostro tempo.”
I canali irrigui del Metapontino, le valli del Pollino, il nord della Basilicata con le opere idrauliche già esistenti o da realizzare, sono gli scenari di un lavoro di prevenzione da mettere a punto con grande impegno, prosegue Musacchio, mentre si guarda alla frana di Maratea e a quella di Pisticci. Entrambe minacciose.
Un’attività di tutela e prevenzione da sviluppare e coordinare durante tutto l’anno per esigenze costanti, soprattutto ora con i cambiamenti del clima, capaci di determinare ogni scelta e ogni azione.
Tutto questo rappresenta una priorità assoluta e finisce per orientare anche l’impegno finanziario degli enti locali ai quali spetta l’obbligo di adeguare ai bisogni del momento le logiche della politica. Importante che sciagure come quella di Ischia non finiscano per essere dimenticate o, peggio, del tutto ignorate in un futuro più o meno lontano. Sarebbe uno sfregio alla consapevolezza e al progresso.
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