Padre Pio con i medici di Casa Sollievo |
Nel mezzo della bufera che continua a interessare il Parlamento europeo, con valanghe di soldi rinvenuti qua e là in borse e borsoni stracolmi di banconote, vado con la mente a un aneddoto che riguarda lo stile di vita di Padre Pio e la gestione dei fondi raccolti per costruire Casa Sollievo, l’ospedale di San Giovanni Rotondo.
Si trattava di 400 milioni di vecchie lire, ridotti a poco più di duecento per decisione del governo, fortemente contrastata dal Frate, ma senza esito.
Quel denaro non era affidato alle banche ma era custodito nella cella di Padre Pio con la piena certezza che nessuno, sottolineo nessuno, avrebbe tentato di sottrarre un centesimo. Persone, ormai poche, che conobbero il Padre, riferiscono un episodio. Era andato a San Giovanni da Pietrelcina, il padre, zio Grazio come tutti lo chiamavano, il quale chiese sommessamente al figlio di dargli qualche soldo per ritornare al paesello. La risposta fu un netto diniego: questi soldi servono per l’Ospedale e non si toccano.
Nessun commento e nessuna obiezione, soltanto silenzio difronte a una condotta limpida e irreprensibile che ha sempre caratterizzato la vita dell’umile sacerdote, provato dalla sofferenza e legato alla sua dimensione spirituale che lo ha reso a tutti gli effetti un mediatore tra il Cristo e questa umanità del nostro tempo, scossa dalle guerre e dagli scandali.
Nelle tante lettere ai figli spirituali e non solo, c’è sempre il richiamo alla correttezza, all’onestà, al senso degli altri esaltato da Padre Pio come una componente inevitabile di una vita in linea con il messaggio cristiano. Lui che giunse a definire macellai quei figli della chiesa che avevano voltato le spalle a certe verità, lasciandosi attrarre dal richiamo dei beni terreni.
Non credo ci siano commenti da fare, nè raffronti tra la condotta del Padre e una società in cui, di tanto in tanto, affiorano ladri e delinquenti di ogni sorta.
Basta il silenzio.
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