mercoledì 20 marzo 2019

MIGRANTI O DELINQUENTI?



                          
I migranti a Matera 2019


C’è un tema ricorrente, ormai da mesi,  che riguarda lo status dei migranti, considerati clandestini senza distinzione alcuna, e soprattutto delinquenti, finanche potenziali terroristi in grado di attentare alla sicurezza del Paese.
Tutto questo nasce da una profonda confusione di idee, non so quanto alimentata, che paradossalmente finisce per distrarre l’attenzione dal problema numero uno: vale a dire il ruolo delle forze di pubblica sicurezza per negare l’accesso a criminali veri o ritenuti tali per varie ragioni. E per consentire di distinguere rispetto a quanti (e non sono pochi) scappano dall’inferno della Libia, della Siria e da situazioni insopportabili. Disumane e terribili. Tra questi migliaia di donne e di bambini, spesso non accompagnati.
Mi chiedo: se la polizia di stato, alle frontiere, controlla in entrata e in uscita non solo il passaporto dei passeggeri, quanto la reale trascrizione sul Book in cui i nominativi delle persone autorizzate all’espatrio sono  indicati, per quale motivo non è possibile fare altrettanto per i migranti? Sapere quantomeno la loro storia e le loro origini. La loro provenienza. 
Si potrà obiettare che il problema è complesso, se non irrisolvibile. Alla pubblica opinione sfugge intanto qual è l’assetto, ad esempio, dei Servizi di intelligence che hanno collegamenti e diramazioni in tutte le forze di polizia, finanche nella polizia locale, oggi in particolar modo e con le realtà presenti sul territorio. Ai Servizi sono direttamente collegati Digos, Nuclei informativi,  Nuclei investigativi dei carabinieri, Nuclei speciali della Guardia di Finanza, della Polizia di Stato e tanto altro ancora. Il panorama è vastissimo. 
Per cui sembra improbabile che non si eseguano accertamenti capillari e mirati in tutte le necessarie direzioni e non si riesca a definire, con sufficiente precisione, qual è l’identikit della maggior parte di quanti lasciano i paesi d’origine per sottrarsi al disastro delle guerre e per aspirare a un domani un tantino diverso. Senza escludere possibili operazioni losche, tuttavia da accertare e da mettere a fuoco.  Che le forze di polizia abbiano questa rilevante incombenza non deve sorprendere affatto. Il fenomeno delle grandi migrazioni è non solo inarrestabile, quanto di proporzioni planetarie e come tale destinato a proseguire nei prossimi decenni. 
Banalizzare definendo tutti i migranti dei clandestini è una strategia che dimostra quanto siamo ancora lontani dal conoscere il fenomeno in tutte le sue reali dimensioni e nella sua vera portata.

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