domenica 23 ottobre 2016

RENZI: PETROLIO, DOVE SONO LE SENTENZE?



Bel finale della trasmissione In mezz'ora di Lucia Annunziata di  domenica 23 ottobre. Sbotta il presidente del Consiglio Matteo Renzi: "voglio le sentenze. Son venuto qui qui quando era in corso la vicenda del petrolio a  Potenza. Dove sono le sentenze?" 
La Basilicata ritorna dunque agli onori della cronaca nella trasmissione di Annunziata, grazie appunto a Renzi che chiama in causa l'inchiesta sulla val d'Agri, condotta dai Pm Basentini - Triassi. Il riferimento non è certo casuale  ma cade a proposito del funzionamento della magistratura, alla vigilia di un possibile sciopero del settore.
Per giunta si ritorna a parlare di trivelle, questa volta nel mare Jonio, per la ricerca di idrocarburi. Un argomento mai sopito negli ultimi anni, tale da mettere in gioco il valore della costa jonica, le sue peculiaritá ambientali, le sue stesse risorse turistico balneari in un'area destinata in tempi remoti agli insediamenti della Magna Grecia, quando ancora di petrolio non si parlava. Evidentemente.
Il riferimento di Renzi riapre vecchie e nuove questioni, nel momento in cui sulla costa del mare Jonio sembra essere calato il sipario, almeno a livello di Governo: dopo la rivolta di Scanzano si ha ragione di ritenere che il capitolo ambiente possa dirsi praticamente chiuso, nonostante il susseguirsi di voci e di notizie che danno per certo l'avvio delle ricerche di idrocarburi in mare.
Stretto nella morsa del nucleare e del petrolio, l'arco jonico rappresenta oggi una mina vagante, pronta a esplodere da un momento all'altro. Dove sono finite, tanto per cominciare, le rassicurazioni della Sogin che negli anni scorsi ha parlato della Trisaia di Rotondella da portare a "prato verde"?
Intanto le regioni che affacciano sulla costa (Basilicata, Puglia e Calabria) rischiano di non avere alcun peso determinante per l'accentramento dei poteri nelle mani dello Stato, in seguito alle norme in vigore e a quelle che verranno in un futuro non lontano. Le decisioni passeranno sulla testa di tutti, abitanti compresi, poichè da troppo tempo si continua a parlare dello Jonio come di un altro serbatoio di petrolio e di gas, considerato interessante dalle compagnie.
Matteo Renzi attende dunque le sentenze, non si accontenta delle inchieste.
L'inchiesta della Procura e della DDA di Potenza giunge, in ogni caso, dopo ventisei anni dall'avvio dei primi progetti di estrazione di greggio e di gas dalla Val d'Agri. E giunge soprattutto dopo le molteplici proteste degli abitanti della valle. Eppure nel 1990 si trattava di vigilare sul "punto zero" vale a dire sulla situazione di partenza sia per la salute degli abitanti, sia per gli equilibri dell'area. Questo avrebbe dovuto accertare la magistratura in tempi abbastanza lontani.

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