lunedì 3 ottobre 2016

IN BASILICATA UN PEZZO DI EGITTO


                                
                       Pittella con Naguib Sawiris (Foto R. De Rosa)


Tra pochi giorni, forse giá in settimana, il progetto "We are the People" sará sul tavolo del Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi. A discuterne, a Palazzo Chigi, Marcello Pitella con il premier. 
Si tratta di una iniziativa unica in Italia tendente a favorire la crescita economica della Basilicata nel contesto dell'accoglienza dei rifugiati. Trasformare l'emergenza in una vera opportunità, ecco il traguardo.
La posta in gioco appare davvero enorme e forse senza molti precedenti. Peraltro, gli obiettivi politici che il progetto si prefigge hanno un sicuro carattere di straordinarietà nel quadro della emergenza degli sbarchi quotidiani di persone provenienti dai paesi dell'Africa, dalla Siria e dalle terre dove i combattimenti di ogni giorno mettono in ginocchio intere popolazioni cancellando storia, tradizioni, passato e presente. E demolendo l'idea di futuro.
La Basilicata, piccola ma non insignificante, apre le porte mentre altri in Europa le chiudono. O vorrebbero chiuderle. E non per una semplice coincidenza alla firma del protocollo erano presenti il magnate egiziano delle telecomunicazioni, Naguib Sawiris e Rawya Mansour, fondatrice di Ramsco, un gruppo per la tutela dell'ambiente e la lotta alla povertá. 
Temi e presenze destinati a incrociarsi, proprio nella Matera del 2019, come ha precisato il sindaco De Ruggieri, mentre si carica di significati non solo l'evento, ma il clima politico che il Presidente della Basilicata, Pittella, ha voluto rimarcare prendendosela con il disfattismo dei guastatori e  con l'assenza di proposte costruttive da parte di chi si oppone per mestiere e così facendo tenta di distruggere prospettive importanti. 
La firma del protocollo non va in ogni caso sottovalutata anche per altre ragioni. Intanto si tratta di una iniziativa che Sviluppo Basilicata è riuscita a mettere in piedi, come ha sottolineato lo stesso Maruggi direttore e manager della struttura, con prospettive tutt'altro che deboli e inconsistenti. E poi chi è in grado di smentire il valore pacifista e di lotta al terrorismo che la firma del protocollo contiene in sè? Ecco il punto di forza legato al capitolo delle relazioni internazionali.
Sul versante economico si è mobilitato anche Luca Braia, responsabile dell'agricoltura lucana, mentre il tema della tutela dell'ambiente e della lotta alla povertá è sicuramente collegato ai nuovi scenari del presente e del futuro.  
Rawya Mansur non è una donna di scarso peso. Tutt'altro. A Matera è emerso che la sua sfera d'azione è decisamente vasta. Un personaggio che vale sul terreno delle relazioni internazionali, senza escludere o sottovalutare il suo specifico. Donna capace di mobilitarsi e mobilitare risorse importanti, non solo finanziarie ma anzitutto umane. Un lavoro intelligente e costante il suo in uno scacchiere tutt'altro che facile. 
Di questo, e non di sterili polemiche, ha bisogno il Mezzogiorno di oggi e di domani. 
Sicché We Are the People è una prima tappa in un cammino che si annuncia lungo, ma soprattutto ricco di sorprese importanti che qualificano la Basilicata dell'accoglienza nella bufera degli sbarchi. Oltretutto un omaggio alle vittime del mare, a tre anni dal terribile naufragio che costò la vita a 360 profughi. Persone inermi in cerca di pace e di lavoro.  

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