giovedì 11 febbraio 2016

BASILICATA - LOMBARDIA, PER CAMBIARE LA VITA



Orazio e Virgilio insieme verso nuovi traguardi. Grande idea quella di realizzare un gemellaggio tra Basilicata e Lombardia, tra Matera e Mantova. La Capitale europea della cultura, in vista del 2019, tende la mano alla consorella, ben più fortunata, del Nord. Due regioni, una sola Italia. 
"Mantua me genuit" (Mantova mi generò) disse Virgilio portandosi con sè l'immagine di una terra divenuta grande nei secoli. E Orazio con il suo "Non omnis moriar" (non del tutto morirò) mise in risalto il valore eterno della cultura.
Sicchè Marcello Pittella ha ragione a considerare il gemellaggio come una fase ricca di proposte, di nuovi indirizzi e di tante speranze da non far cadere nel nulla. Beninteso!
Ma qual è oggi il cammino della Basilicata? Quali le sue aspettative, i suoi orizzonti, a partire da Potenza, la cittá alla quale è stato affidato il compito di cittá regione in una dimensione tutta diversa da quella attuale. Bisogna riconoscerlo. Con una economia fondata su altre premesse, tenuto conto per giunta che questa è la terra dei grandi cambiamenti rispetto  passato: di vecchio, di inutile non c'è davvero nulla. Meno che mai l'immagine di una regione a dorso di mulo, più volte evocata da chi non riesce a guardare in faccia la realtá del nostro tempo, costruita nei decenni con l'impegno delle famiglie, di migliaia di giovani in grado di rinnovare da soli l'esistente, costretti purtroppo ad andar via.
"Oggi bisogna guardare al futuro. E il futuro occorre costruirlo rendendoci conto del progressivo spopolamento di questa terra, di questa regione che vede assottigliarsi sempre più il numero dei suoi abitanti." Lo dice il sindaco di Potenza, Dario De Luca, commentando gli eventi di questi giorni.

Scienza, sviluppo, tecnologia. Progresso reale, non solo immaginario. È possibile un traguardo del genere, per quanto ambizioso, e in quale misura?

"Penso proprio di sì. Potenza è una città ricca di risorse, soprattutto umane. Sono in tanti a credere nel loro lavoro e nella possibilitá di promuovere una crescita vera. Alcuni giorni fa ho seguito l'inaugurazione di una società che con i giovani mira a promuovere delle iniziative evolute. Una strada importante. Anzi assai significativa. 
Questo non significa trascurare l'industrializzazione.
Credo addirittura che anche le estrazioni petrolifere potrebbero rappresentare una occasione non solo per intascare soldi e royalties ma per crescere davvero.
Potenza deve cominciare  a credere in sè stessa, intanto.  Sto cercando di orientare anche la macchina comunale per dare slancio alla città, per mettere in piedi un rapporto più agile e snello con i cittadini. Più proficuo, in definitiva."

Tutto questo implica un progetto politico di grande respiro, non  limitato ai confini della città ma lanciato verso orizzonti ben più vasti, con il coinvolgimento del governo. Anzitutto. E di tanti soggetti. 

"Sono convinto che non si possa pensare a una politica per Potenza su basi prettamente locali, limitate a un ambito ristretto. La Regione deve sforzarsi per dare a Potenza un ruolo di cittá governo di un territorio qual è quello lucano, nel suo insieme. Come è avvenuto e sta avvenendo per Matera, in termini di ampiezza del ruolo, così deve avvenire per Potenza, per quanto su basi diverse. Ovvio. 
Matera è un motore di sviluppo importantissimo. L'altro ingranaggio è Potenza per dare alla Basilicata un nuovo slancio."

È praticabile  un obiettivo del genere? 

"Il vero salto di qualità deve essere una sorta di presa di coscienza comune per ribaltare la crisi attuale, per trasformare certe criticità in risorse vere da mettere a frutto, per cambiare la vita.
Ci possono essere visioni diverse e per questo bisogna riuscire a trovare una sintesi, un obiettivo che deve coinvolgere tutti a partire dai nostri parlamentari che hanno una visione d'insieme all'interno della quale deve inserirsi il progetto Basilicata. 
Il bene comune che è sulla bocca di tutti i parlamentari e di tutte le forze politiche deve aprirsi a comportamenti coerenti: ecco cosa significa fare politica. La politica ha l'obbligo di indicare gli indirizzi impegnando le risorse: sarebbe bello che la politica si desse degli obiettivi e che gli obiettivi fossero quantificabili. Soprattutto verificabili. Per cui l'uomo politico dovrebbe  essere giudicato in base a questo. Prima di tutto." 


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